mercoledì 23 maggio 2007

Grande famiglia mondo


Il celebre economista Jeremy Rifkin ha spedito un campione del suo Dna al Genographic Project. Voleva conoscere gli antenati e le loro strade di migrazione. Ha scoperto che tutti gli esseri umani sono parenti

“Due mesi fa sono diventato infatti una delle migliaia di persone entrate a far parte in tutto il mondo del Genographic Project (progetto genografico), uno straordinario studio quinquennale condotto dall'illustre National Geographic Society e dall'Ibm, che si ripromette di ripercorre l'intera storia dell'evoluzione e delle migrazioni degli uomini moderni. Per posta mi è arrivato uno speciale kit per prelevare campioni di saliva. Ho eseguito il prelievo e ho inviato i campioni al laboratorio affinché fossero analizzati. Ed ecco che cosa ho scoperto: appartengo all'Aplogruppo R1B (M343). Un aplogruppo si definisce in relazione a una serie di marker genetici condivisi da individui portatori delle medesimi mutazioni random. I marker, a loro volta, consentono di delineare il cammino percorso dai nostri antenati nel corso della storia. Ho scoperto così che il mio più lontano progenitore dunque visse nell'Africa nord-orientale, nella Rift Valley, corrispondente oggi più o meno all'Etiopia, al Kenya o alla Tanzania, circa 50 mila anni fa. A quell'epoca la Terra era popolata soltanto da 10 mila esseri umani moderni, e tutti vivevano in Africa. Nel corso di svariati millenni, i miei antenati per parte di padre emigrarono in Medioriente, poi in Asia centrale e infine in Europa.La cosa più interessante del mio profilo ancestrale, però, è che io ho in comune con qualsiasi altro essere umano oggi vivente sulla Terra esattamente gli stessi progenitori, quello maschile e quello femminile. Discendiamo tutti da un Adamo primordiale e da una Eva primordiale, e ciò ci rende veramente parte di un'unica famiglia umana. Questo affascinante dato genetico cambia la prospettiva di noi esseri umani, nel modo più radicale possibile e immaginabile: siamo tutti imparentati tra di noi. Ma come si fa a sapere con certezza che siamo tutti davvero intimamente imparentati? La risposta è questa. In tutte le femmine il Dna mitocondriale si trasmette immutato di madre in figlia, generazione dopo generazione, e anche in tutti i maschi il cromosoma Y si trasmette immutato nello stesso modo di padre in figlio, di generazione in generazione. Ogni tanto ha luogo una mutazione genetica, che diventa quindi un 'marker genetico' e consente ai genetisti di individuare quanto variamente la popolazione umana si sia suddivisa in rami migratori differenti.Secondo i ricercatori del Genographic Project, risulta quindi che tutti gli esseri umani oggi viventi discendono da un'unica donna, un''Eva mitocondriale' che visse in Africa 150 mila anni fa. Non fu l'unica donna vivente a quei tempi - in Africa si contavano già diverse migliaia di esseri umani di sesso femmine - ma il suo Dna fu l'unico a sopravvivere e a trasmettersi di madre in figlia fino a oggi. I genetisti hanno altresì individuato l''Adamo del cromosoma Y', anch'egli vissuto in Africa circa 60 mila anni fa. Anche nel suo caso, nonostante all'epoca vivessero altre migliaia di esseri umani di sesso maschile, il suo Dna fu l'unico a trasmettersi e ad arrivare ai nostri giorni passando di padre in figlio”. di Jeremy Rifkin (da L’espresso)
Uno si sveglia alla mattina, sorseggia il cappuccino, butta un occhio ai giornali e brutalmente, senza preavviso, viene a saper che è parente di : Sandro Bondi, Dell’Utri, Previti, Buttiglione e la Binetti, generale Bagnasco e il colonnello Betori, Emilio Fede e Mimmun………….La Russa ………………La Russa …..No.No. è troppo!
Cari ricercatori del National Geographic Society e dall'Ibm la vostra teoria è fasulla, da qualche parte avete fatto certamente qualche canocchia. GPS

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