Il 27 maggio si sfideranno Ponzi, Bertozzi e Valenti
Pochi giorni ancora e Riolo Terme eleggerà il nuovo sindaco.Tre sono le liste in gara ed altrettanti i candidati: Emma Ponzi (nella foto a sinistra), primo cittadino uscente, candidato per il "Centro sinistra per Riolo Terme", Vincenzo Valenti per "Riolo 2007" e Stefano Bertozzi (nella foto a destra) per "Obiettivo Riolo".I programmi politici sui quali si è giocata fino ad ora la campagna elettorale propongono esigenze apparentemente comuni, finalizzate alla ripresa del settore turistico, trainante per le attività commerciali e alberghiere della zona e al potenziamento delle condizioni di sicurezza e del supporto sociale offerto alle fasce deboli e alla popolazione residente.
Emma Ponzi
Dieci sono i punti fondamentali in cui si articola il progetto complessivo definito dalla lista del centro sinistra che coinvolge i vari aspetti della realtà riolese; dalla condivisione di intenti con i cittadini attraverso la creazione di consulte dedicate a economia, turismo, volontariato, giovani e immigrati al rafforzamento del sistema economico e sociale con politiche del credito favorevoli agli investimenti per qualificare le strutture di servizio per le terme ed il turismo, sostenere agricoltura, imprese e commercio, alla valorizzazione ambientale attraverso il potenziamento della raccolta differenziata, al sostegno di cultura, scuola e sport, all’ importanza di socialità, sicurezza e qualità urbana. «L’impegno maggiore, - spiega Emma Ponzi, - è rivolto allo sviluppo di un coinvolgimento sempre maggiore della cittadinanza attraverso il miglioramento delle condizioni di aggregazione. Integrazione significa stare bene tutti». Fondamentale in questo processo è il ruolo di scuola, sport e cultura, da incentivare e sostenere. «Tre variabili, - spiega, - che influiscono sulla qualità della vita di ognuno».
VINCENZO VALENTINI
Lista nata inizialmente come comitato contro l’ampliamento della discarica, "Riolo 2007" insiste in particolare sulla necessità di «recuperare, - spiega Valenti, - l’identità di Riolo legata a filo doppio al turismo termale. Il nostro non potrà mai diventare un paese industriale. Vent’anni fa esistevano 50 strutture alberghiere. Ora sono nove. Il centro storico si sta svuotando. Abbiamo una scuola alberghiera importante ma nessuno degli studenti che esce apre locali a Riolo e soprattutto mancano i locali di qualità, quelli in grado di attirare la clientela che, ad esempio, frequenta il golf. C’è qualcosa che non funziona, - sottolinea. - Terme e paese sono realtà a se stanti. Non c’è dialogo mentre sarebbe necessario svilupparlo. Sul sociale poi, - continua. - sarebbe necessario fare di più. Per gli anziani ad esempio. Sarebbe importante incentivare le famiglie a curarli sgravandole ad esempio dell’Ici». Infine, la sicurezza. «Riolo non è più sicura come vent’anni fa. Abbiamo uno dei più alti tassi di immigrazione. La polizia municipale segue troppe attività burocratiche. A lungo andare questi problemi se sottovalutati rischiano di creare disagi».
STEFANO BERTOZZI
Il rilancio turistico della città è in cima ai pensieri anche della Lista civica "Obiettivo Riolo". «Negli ultimi cinque anni, - dichiara Bertozzi, - abbiamo perso 150.000 presenze, una media di 30.000 all’anno. Dalle 126.000 del 2002 siamo passati alle 85.000 attuali. In questi anni, secondo noi, è mancata la volontà politica necessaria per rilanciare il turismo. Proponiamo la creazione di un fondo finanziato dal comune per offrire incentivi alle attività che vogliono intraprendere un percorso di miglioramento. Poi dobbiamo riportare le terme al centro del paese. Dobbiamo ricollegare queste due realtà. In realtà non dobbiamo inventarci nulla perché le potenzialità e le strutture ci sono. Si tratta di ideare strategie efficaci creando ad esempio, un legame più stretto con le città gemelle installando info point dedicati alla nostra realtà da loro e viceversa». Poi i furti, in aumento. «Nei primi tre mesi dell’anno sono 72 i furti o i tentativi di furto subiti. Chiediamo di trasferire la caserma dei carabinieri in una sede più ampia e qualora non fosse possibile di riservare ai carabinieri due alloggi popolari per farli risiedere in città. Poi, prendendo spunto da altre sperimentazioni, vorremmo installare nel centro e nelle zone artigianali sistemi di video sorveglianza». Per terminare, tante politiche di sostegno soprattutto alle giovani coppie e, in generale ai residenti attraverso correttivi che servano a privilegiarli nelle graduatorie di assegnazione di case popolari o di accesso ad asili e servizi pubblici.
Noi tifiamo per Emma GPS
1 commento:
Anche io tifavo per emma (5 anni fa), ma guardate in che casino ci ha messo...con una struttura psichiatrica vicino alle terme in piena zona residenziale....che vergogna!!!!!Ora e' bene che si vada a casa...
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