EL OUALI - Si è tenuta in questi giorni a El Ouali, pricipale città del Sahara occidentale, la più grande corsa di dromedari mai disputata, con 468 esemplari che hanno preso parte a 16 gare in un'unica giornata. L'evento ha così spodestato l'emirato di Dubai che deteneva fino ad ora il record nelle corse di dromedari con 375 animali impiegati nella competizione in un solo giorno.
Un evento sportivo che ha inaugurato il 'dromedariodromo' più grande del mondo (la costruzione della nuova pista per la corsa dei dromedari è costata 800.000 euro), con l'obiettivo di attingere alla tradizione del territorio per promuoverne crescita e sviluppo sia politico che economico della regione contesa tra il Marocco e gli indipendentisti del Fronte Polisario da quando, nel 1975 l'ex colonia spagnola, fu annessa dal Marocco. "Non ci sono dromedari senza deserto e non c'é deserto senza dromedari. Noi qui abbiamo più di un milione di ettari di deserto", dice Mohamed Draif, 'prefetto' della zona, assicurando che dopo il 'dromedariodromo' sarà la volta di un "laboratorio per il miglioramento genetico della specie e di un salone internazionale del dromedario che avrà luogo alla fine del 2007".
Nel Sahara occidentale si assiste ad un boom dell'allevamento di cammelli e dromedari: nel 1976 a El Ouali non se ne contavano più di 3000 esemplari, oggi sono circa 85 mila. E il giro d'affari annuale della filiera è di circa 38 milioni di euro. "Bisogna diversificare l'economia della regione, oltre alla pesca e ai fosfati è importante trovare nuovi campi d'azione", sottolinea Mohamed Mehattane, segretario di Stato con delega allo sviluppo rurale, "oltre alla pastorizzazione e all'esportazione del latte di cammello, le cui proprietà nutritive sono ormai dimostrate, vogliamo anche organizzare delle escursioni turistiche sulle tracce delle vecchie piste carovaniere del passato". GPS
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