Sono trascorsi una ventina di giorni (cerchiamo almeno noi di rispettare i 30 giorni) da quando, “buttato il sasso nello stagno”, grazie soprattutto ai giornali si è incominciato a porre il problema della mancata attuazione della legge regionale n.10 del 2005, cioè la costituzione del Parco Regionale dei Gessi Romagnoli.
Le reazioni sono state, ve le rammento:
Legambiente: “E’ un fantasma che si aggira tra le Valli”
Comunità Montana Valsanterno: “ Le province devono muoversi”
Comunità Montana Appennino Faentino: “Ora basta”
Di nuovo Il Presidente di Legambiente Emilia Romagna: “Bisogna fare presto”
Per evitare il solito gioco dello scarica barile, siamo andati ad annusare in giro per capire come stanno in concreto le cose.
Dopo l’uscita della legge regionale n. 10 del 2005 che cosa si deve fare?
Due cose molto semplici:
- Deliberare l’atto costitutivo e lo statuto
- Nominare organi statutari
I Fatti
Siamo nel 2005 fine luglio la Provincia di Ravenna (Ex Assessore Corsini) invia agli Enti interessati bozze atto costitutivo e statuto. Già un po’ in ritardo, ma Corsini almeno ci prova.
Agosto 2005 la Comunità Montana dell’Appennino Faentino prende atto, cioè approva.
Dicembre 2005 La Regione Emilia Romagna delibera l’assegnazione alla Provincia di Ravenna un contributo di 55.000 euro finalizzate alla redazione del Piano Territoriale del Parco ( Primo strumento indispensabile del nuovo Ente Parco). Entro il 30 giugno 2006 dovrà essere presentata un “prima relazione intermedia” delle prime indagini effettuate. Cioè dimostrare che ci si sta lavorando seriamente e la Regione Emilia Romagna dà i soldi.
Gennaio 2006 Le Comunità Montane Faentina e Valsanterno sollecitano l’approvazione dell’atto costitutivo e statuto.
Settembre 2006 La Regione Emilia Romagna fa presente che “ non essendo pervenuta alcuna informazione” la Provincia di Ravenna deve motivare il ritardo e può chiedere la proroga dei tempi. Altrimenti si perdono i 55.000 euro.
Settembre 2006 Le Comunità Montane sono di nuovo a sollecitare l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto.
Gennaio 2007 Le Comunità Montane stavolta scrivono direttamente al Presidente della Regione Vasco Errani per sollecitare un intervento sulle Province per il rispetto della legge regionale n.10 del 2005.
Febbraio 2007 La Regione Emilia Romagna scrive alle Province “ l’avvio del Parco dipende principalmente dalla volontà degli Enti Locali che devono approvare lo Statuto e nominare gli organi di gestione” e in modo cauto ma chiaro “ evitare nel contempo che questa Regione debba esercitare i poteri sostitutivi previsti dalle legge..”
20 luglio 2007 Le Comunità Montane risollecitano ed evidenziano “i concreti rischi di vedere compromessi i finanziamenti regionali e provinciali già stanziati nonché quelli compresi nel Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007-20013, i fondi strutturali e quelli intercettabili con gli Accordi Quadro ex legge regionale N.2 del 2004.
Come potete vedere fra gli incavolati su questa storia non eravamo soli, i Presenti delle Comunità Montane e i Sindaci in particolare si trivano di fronte un vero e proprio muro di gomma.
La cosa più incredibile è che la Provincia di Ravenna dal luglio 2005 (partito Corsini) non ha più battuto un colpo. A tutte queste sopraccitate lettere, nisba, manco un rigo di risposta.
Abbiamo individuato allora la strozzatura, il collo della bottiglia o meglio il tappo e lì che bisogna sturare.
E vero anche la Provincia di Bologna non è brillata per il sostegno dato, ma è la Provincia di Ravenna (capofila degli Enti) la maggior responsabile di questa situazione kafkiana.
Ma dire Provincia può sembrare cosa astratta. Tanto per non fare nomi, che non sta bene:
1) Presidente Francesco Giangrandi
2) Eugenio Fusignani, assessore ai Parchi, in questo caso scappa un po’ da ridere, ma mi assicurano che lui non centra, non ne ha colpa…
Le reazioni sono state, ve le rammento:
Legambiente: “E’ un fantasma che si aggira tra le Valli”
Comunità Montana Valsanterno: “ Le province devono muoversi”
Comunità Montana Appennino Faentino: “Ora basta”
Di nuovo Il Presidente di Legambiente Emilia Romagna: “Bisogna fare presto”
Per evitare il solito gioco dello scarica barile, siamo andati ad annusare in giro per capire come stanno in concreto le cose.
Dopo l’uscita della legge regionale n. 10 del 2005 che cosa si deve fare?
Due cose molto semplici:
- Deliberare l’atto costitutivo e lo statuto
- Nominare organi statutari
I Fatti
Siamo nel 2005 fine luglio la Provincia di Ravenna (Ex Assessore Corsini) invia agli Enti interessati bozze atto costitutivo e statuto. Già un po’ in ritardo, ma Corsini almeno ci prova.
Agosto 2005 la Comunità Montana dell’Appennino Faentino prende atto, cioè approva.
Dicembre 2005 La Regione Emilia Romagna delibera l’assegnazione alla Provincia di Ravenna un contributo di 55.000 euro finalizzate alla redazione del Piano Territoriale del Parco ( Primo strumento indispensabile del nuovo Ente Parco). Entro il 30 giugno 2006 dovrà essere presentata un “prima relazione intermedia” delle prime indagini effettuate. Cioè dimostrare che ci si sta lavorando seriamente e la Regione Emilia Romagna dà i soldi.
Gennaio 2006 Le Comunità Montane Faentina e Valsanterno sollecitano l’approvazione dell’atto costitutivo e statuto.
Settembre 2006 La Regione Emilia Romagna fa presente che “ non essendo pervenuta alcuna informazione” la Provincia di Ravenna deve motivare il ritardo e può chiedere la proroga dei tempi. Altrimenti si perdono i 55.000 euro.
Settembre 2006 Le Comunità Montane sono di nuovo a sollecitare l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto.
Gennaio 2007 Le Comunità Montane stavolta scrivono direttamente al Presidente della Regione Vasco Errani per sollecitare un intervento sulle Province per il rispetto della legge regionale n.10 del 2005.
Febbraio 2007 La Regione Emilia Romagna scrive alle Province “ l’avvio del Parco dipende principalmente dalla volontà degli Enti Locali che devono approvare lo Statuto e nominare gli organi di gestione” e in modo cauto ma chiaro “ evitare nel contempo che questa Regione debba esercitare i poteri sostitutivi previsti dalle legge..”
20 luglio 2007 Le Comunità Montane risollecitano ed evidenziano “i concreti rischi di vedere compromessi i finanziamenti regionali e provinciali già stanziati nonché quelli compresi nel Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007-20013, i fondi strutturali e quelli intercettabili con gli Accordi Quadro ex legge regionale N.2 del 2004.
Come potete vedere fra gli incavolati su questa storia non eravamo soli, i Presenti delle Comunità Montane e i Sindaci in particolare si trivano di fronte un vero e proprio muro di gomma.
La cosa più incredibile è che la Provincia di Ravenna dal luglio 2005 (partito Corsini) non ha più battuto un colpo. A tutte queste sopraccitate lettere, nisba, manco un rigo di risposta.
Abbiamo individuato allora la strozzatura, il collo della bottiglia o meglio il tappo e lì che bisogna sturare.
E vero anche la Provincia di Bologna non è brillata per il sostegno dato, ma è la Provincia di Ravenna (capofila degli Enti) la maggior responsabile di questa situazione kafkiana.
Ma dire Provincia può sembrare cosa astratta. Tanto per non fare nomi, che non sta bene:
1) Presidente Francesco Giangrandi
2) Eugenio Fusignani, assessore ai Parchi, in questo caso scappa un po’ da ridere, ma mi assicurano che lui non centra, non ne ha colpa…
3) Solaroli Valeriano Presidente Commissione n.5 …Parchi….
Opinioni
A questi signori voglio dire:
Che il Senio mormora blateri e nessuno ci faccia caso è scontato.
Che la Stampa sollevi il “problema parco” e che vi si legga che la Provincia di Ravenna non solo non rispetta il suo programma e che se ne strafotte di una legge regionale, non mi pare corretto, ma ognuno si assume le sue responsabilità politiche di fronte alla pubblica opinione.
Ma che una Provincia non risponda a Presidenti di Comunità Montane, a Sindaci e alla stessa Regione. Embè, qui mi pare che abbiamo proprio un problema! E qualcosa o qualcuno dovrà pur sturare la faccenda. Non pare anche a voi? GPS
vedi tutti i post sul Parco nella sezione argomenti ...leggi
Opinioni
A questi signori voglio dire:
Che il Senio mormora blateri e nessuno ci faccia caso è scontato.
Che la Stampa sollevi il “problema parco” e che vi si legga che la Provincia di Ravenna non solo non rispetta il suo programma e che se ne strafotte di una legge regionale, non mi pare corretto, ma ognuno si assume le sue responsabilità politiche di fronte alla pubblica opinione.
Ma che una Provincia non risponda a Presidenti di Comunità Montane, a Sindaci e alla stessa Regione. Embè, qui mi pare che abbiamo proprio un problema! E qualcosa o qualcuno dovrà pur sturare la faccenda. Non pare anche a voi? GPS
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