giovedì 11 ottobre 2007

La corsa all’oro, per gli italiani è un hobby

Dalla ricerca dell'oro per necessità alle escursioni organizzate ora solo per hobby. E' la parabola della ricerca del prezioso metallo in Italia. L'Italia non è mai stata la California della corsa all' oro. Ma per secoli sono stati ricercati, individuati e sfruttati giacimenti d'oro. Nell'ottocento, anzi, molti italiani, soprattutto piemontesi, lombardi e toscani, parteciparono alla vera e propria "corsa all'oro" nei giacimenti americani, contribuendo con migliaia di altri avventurosi pionieri quelle città minerarie nel West che ora sono delle "ghost town" (città fantasma). Ma anche oggi c'é chi setaccia in Italia sabbie aurifere o cerca i superstiti filoni auriferi. Più per hobby che per necessità, sono infatti centinaia le persone che si dedicano ad escursioni organizzate attraverso luoghi più o meno impervi in cui è possibile scoprire piccole pepite e pagliuzze di oro. In provincia di Alessandria c'é un'area, situata sull'Appennino, che un tempo era ricchissima di oro. Già gli antichi romani lo estraevano in grande quantità. Ancora nel dopoguerra la sua ricerca era un'attività molto praticata, dato il suo notevole valore economico. Ai giorni nostri la ricerca dell'oro è diventata una vera e propria passione e sono molti i cercatori che la praticano più che altro per frequentare luoghi molto belli e poco battuti dai turisti. I torrenti più ricchi di oro sono Orba, Piota, Gorzente e Moncalero ed i comuni interessati sono Lerma, Casaleggio Boiro, Silvano d'Orba, Capriata d'Orba, Predosa e Casal Cermelli. Sui monti (zona del Parco Capanne di Marcarolo) si trovano piccole pepite e a valle delle scagliette d'oro. E c'é persino chi organizza corsi per gli aspiranti cercatori d'oro, come il Museo dell'Oro di Predosa. (da ansa.it) GPS

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