Rischia una pesante multa di quasi due milioni di dollari e fino a 60 anni di carcere per aver danneggiato 250.000 computer ed aver «rubato» le identità di migliaia di persone intercettando le loro comunicazioni in internet e penetrando nei loro conti bancari. Davanti procuratore generale di Los Angeles, John Schiefer, un hacker di 26 anni, ha confessato di aver commesso il fatto , oltre ad aver ammesso di aver ordito una frode di 19.000 dollari contro la compagnia olandese di pubblicità online Simpel Internet, che lo aveva arruolato come consulente. Su 150.000 computer di quella società Schiefer aveva installato il suo software di intercettazione, mentre altri 100.000 pc sarebbero stati raggiunti dal programma attraverso suo collaboratori che avevano installato codici spia. Conosciuto per la sua abilità di consulente sulla sicurezza dei computer, Schiefer è anche diventato famoso con il nomignolo di ’Botmaster’ nel mondo degli hacker esperti di attacchi ’botnet’. «Bot» è infatti il nome di un programma che si installa da sè sui pc, in modo da poterli far controllare da un estraneo, mentre un ’botnet’ è una rete di questi computer che può collegarsi realizzando un sistema di controllo tale da mandare tutto in tilt.Con il programma bot e con i codici spia installati su computer che usavano programmi Microsoft, Schiefer era riuscito a superare gli sbarramenti di ’usernamè e ’password’ ed a penetrare nelle comunicazioni bancarie di molte persone. Il ’Botmaster’ sarà portato in giudizio il 3 dicembre prossimo. (da lastampa.it) GPS
1 commento:
Una volta hanno fatto dei casini su un mio sito web non potevo più amministrare il sito. Non capisco il senso di questo gesto. Queste persone meriterebbero di essere condannate con leggi severe.
Posta un commento
I commenti anonimi non sono accettati, le stronzate me le scrivo da solo