venerdì 11 aprile 2008

Brogli e di storie imbroglione

Oggi vi voglio parlare di brogli e di storie imbroglione. Mentre il Bellachioma e il PdL urlano “al lupo, al lupo” sui brogli elettorali a suo danno alle imminenti elezioni politiche, da Palermo giunge la notizia che due presidenti di seggio, Gaetano Giorgianni e Giovanni Maria Profeta, sono stati arrestati perchè hanno attribuito voti in più al sindaco uscente Diego Cammarata, uomo di fiducia del Bellachioma, risultato poi vincitore nelle amministrative di maggio 2007. Il Bellahioma aveva indovinato tutto, tranne i colpevoli. Non erano i soliti comunisti imbroglioni, ma erano uomini legati a filo doppio alla lista di Centrodestra.
Proprio in queste ore veniamo a sapere di una inchiesta della procura di Reggio Calabria dove sono coinvolti un uomo d'affari siciliano, Aldo Miccichè, e un parlamentare in carica siciliano, candidato nelle prossime elezioni di cui non si conosce l'identità né il partito.
Un'inchiesta «delicatissima» scrive il Corriere della Sera, su presunti brogli nel voto in America latina organizzati dalla cosca Piromalli della 'ndrangheta di Gioia Tauro tramite alcuni consoli onorari italiani In pratica si vorrebbe far risultare come votate circa 50 mila schede bianche. Sarà interessante saper chi è questo: candidato nelle prossime elezioni di cui non si conosce l'identità né il partito.
Anche qui in Romagna i pappagalli del Boss sbraitano sui brogli.
Lo fa, Rodolfo Ridolfi candidato al Senato della Repubblica e Responsabile Regionale dell’Organizzazione di F.I. che invita il Prefetto di Ravenna ed ai Prefetti della Romagna. "Bisogna in ogni modo evitare la prassi illegittima dei ’mucchietti’". La Romagna non è il sud america, almeno per ora, stia tranquillo il Ridolfi, se non li fate voi i brogli, non li fa nessuno.
Ma il nostro Rodolfo è anche un fervido seguace del Dell’Utri, probabile futuro ministro della cultura, quello che vuole riscrivere la storia.
Infatti da un po’ di tempo si sta “scaldando”. Il novello saggista, come si autodefinisce, nel sito di Forza Italia di Ravenna, scrive appunto un saggio di storia riscritta: “Quando i comunisti uccidevano gli uomini di chiesa in Emilia ed in Romagna”, ti pareva.
Poi aggiunge:anche nel territorio della nostra Romagna e della nostra Provincia accanendosi spesso contro i sacerdoti come ad esempio don Elviro Guidani, parroco a Campanile in Selva (Lugo). (La segnalazione è dell’amico G. Sangiorgi storico e giornalista che ringrazio).
Bene, dovete saper che don Elviro Guidani è giunto a Casola, nel 1949 ed è stato Arciprete nel mio paese per 16 anni. Morì, a Casola Valsenio, improvvisamente per un infarto nel 1965.
Nel 40 anniversario della morte gli è stato dedicato anche un libro, don Guidani era di quei preti che aveva la capacità di farsi voler bene da tutti.
Come vedete di imbrogli e storie imbroglione il nostro saggista per caso se ne intende.

(Nella foto: visita al Cardello a Casola Valsenio del campione di ciclismo Gino Bartali. Al centro don Elvero Guidani dietro Bartali, a metà degli anni 50’) GPS

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