martedì 8 aprile 2008

Emerge una storia , un treno per la Valle del Senio

Ritrovato un fondo all’archivio di stato di Bologna. Sono tre disegni degli anni Venti che progettano la ferrovia da Riolo Terme lungo la valle del Senio.
Nessun lo avrebbe immaginato. Ma secondo le ultime scoperte condotte da Paolo Grandi all’Archivio di Stato di Bologna, alla fine degli anni Venti si era ad un passo dalla realizzazione della ferrovia di Casola Valsenio. Lo studioso, appassionato della ricerca storica di ferrovie e tranvie della Romagna è stato baciato dalla fortuna. Stava conducendo all’Archivio di stato una ricerca sull’esproprio dei terreni per la ferrovia Bologna - Lecce, quando si è imbattuto in due faldoni - mai consultati - riguardanti alcuni progetti fino ad oggi sconosciuti sul proseguimento fino a Casola Valsenio della linea ferroviaria Castel Bolognese - Riolo Terme già esistente dal 1914. I documenti fanno parte dell’archivio della motorizzazione civile che coordinava allora anche le ferrovie. Le cartelle raccolgono tre disegni, datati tra il 1927 e il 1930 circa, che illustrano in dettaglio l’ideazione della ferrovia casolana. La sostanza è più o meno la stessa, mentre i primi due sono stati commissionati dai Comuni di Casola Valsenio e Riolo Terme, il terzo fu commissionato già da dell’ente Ferrovie Casola Valsenio. Prevedevano una fermata a Borgo Rivola posta più o meno di fronte alla chiesa, con un binario che deviava fino alla cava del gesso, una fermata al Cardello e una fermata a Casola con la costruzione della stazione dove ora ha sede la piscina comunale. «Non si sa per quale motivo poi la ferrovia non fu realizzata - spiega Paolo Grandi - probabilmente il Ministero dei trasporti decise che non era conveniente. Effettivamente la ferrovia nasceva già sulla carta con dei grossi limiti. Come quello della Stazione di Riolo che era a termine e il nodo che il Ponte Monteroni, cioè quello tra Borgo Rivola, più o meno all’altezza della cava del gesso, serviva sia alla ferrovia che alla strada carrabile creando grossi tempi di attesa». Il progetto aveva però un pregio: quello di assecondare il falso piano nei pressi del torrente, evitando curve e viadotti. «La visione del progetto da parte degli ingegneri provinciali che ora stanno ridisegnando la casolana - continua Grandi - avrebbe risparmiato loro molta fatica e la costruzione di costosi viadotti». La visione dei progetti ha portato anche alla definizione di alcuni dettagli importanti dettagli: prima di tutto all’individuazione dell’autore del disegno della ferrovia Castel Bolognese - Riolo Terme in Anselmo Mongardi, (fino ad ora era rimasto sconosciuto) e a ad identificare gli autori dei progetti della ferrovia fino a Casola Valsenio che furono per quelli commissionati dai comuni Ettore Vignola e per l’altro, quello esecutivo, Antonio Bertini, entrambi di Parma.«Certo è un peccato che non fu realizzata, perché avrebbe liberato Casola Valsenio dal suo isolamento. Dobbiamo pensare che allora spostarsi con un carretto trainato da un cavallo era considerato un lusso». Presto i risultati di questa ricerca saranno pubblicati in un libro intitolato «La ferrovia di Casola Valsenio» edito da Bacchilega editore, dove saranno raccolti per la prima volta i documenti ritrovati. (fonte "
sette sere" di Stefania Mazzotti). Questa storia proprio non la sapevo, simpatica sembra una fiaba. GPS

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come appassionati di cose ferroviarie aspettiamo questo nuovo lavoro di Grandi.

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