L’opera di Alfredo Oriani (1852-1909) in questi ultimi tempi è diventata oggetto di rinnovate attenzioni e multiformi studi, a partire da quella storico-politica, con cui “il solitario del Cardello” si propose come interprete originale e controcorrente della storia italiana e del processo di unificazione del Paese.
Gli scritti, fra i tanti, di Ernesto Galli della Loggia, Luigi Lotti, Lucio Gambi, Massimo Baioni, Maurizio Tagliaferri, Romain H. Rainero, ospiti recenti a Casa Oriani, confermano come lo scrittore faentino sia visto come un testimone acuto della formazione e dell’identità della nazione fra Otto e Novecento.Tale risveglio di interesse per gli scritti di Oriani ha abbracciato anche l’opera narrativa e drammaturgica.
La produzione teatrale, che si risolse allora in un nuovo insuccesso e rappresentò una ulteriore disillusione per l’autore, i romanzi maggiori come Gelosia (1894) e Vortice (1899), i racconti, persino le prime immature imprese, come Memorie inutili (1876) e le poesie di Monotonie (1878), hanno visto una ricca messe di ricerche. È in questo clima che è uscito il libro Marco Debenedetti, Alfredo Oriani.
Romanzi e teatro, con presentazione di Dante Bolognesi e introduzione di Marino Biondi (Società editrice Il Ponte Vecchio, in collaborazione con la Fondazione Casa di Oriani). Il libro affronta l’intera opera narrativa di Alfredo Oriani e ripropone lo scrittore romagnolo come un piccolo classico dell’Ottocento, non a caso ammirato da Croce e Bellonci, considerato con attenzione da Serra e da Gramsci, presente nell’esercizio creativo dei maggiori autori del Novecento.
A far dimenticare Oriani per molti decenni è sicuramente stata la strumentale appropriazione della sua opera da parte del fascismo. La “riscoperta” di Oriani conferma, soprattutto nei capolavori della maturità, la prepotente opera poetica, la capacità di allucinata rappresentazione delle sofferenze dei respinti della società. Marco Debenedetti ha insegnato letteratura italiana all’Università di Perugia e collabora con le maggiori riviste internazionali e nazionali di italianistica. Ha scritto saggi su Renato Serra, Sandro Penna, Francesco Biamonti, Giacomo Debenedetti. E’ attualmente documentarista presso la Camera dei deputati. (fonte fondazionecasaoriani.it) Per saperne di più QUI. (Nelle foto Alfredo Oriani e il Museo il ”Cardello” a Casola Valsenio Ra. GPS
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