Vigneti a perdita d'occhio e acque minerali dalle proprietà benefiche, laghi di montagna e fanghi salati che sgorgano dal terreno: benvenuti nell'Emilia che rigenera con i suoi scenari suggestivi e la sapiente abilità di viziare i suoi ospiti. Sassuolo, Modena, Cervarezza e Reggio Emilia: in un percorso che si snoda lungo fiumi d'acqua e vino, ci addentriamo in valli e campagne fertili e verdissime, dove sgorgano fonti termali note da secoli, e dove il Lambrusco è protagonista della tavola e segreto di bellezza. Questo recita, grosso modo, un deplian informativo turistico delle terre del Lambrusco. A questo aggiungiamo che nelle passate legislature Oliviero Diliberto era stato eletto alla Camera proprio grazie al voto dei reggiani e alle terre del lambrusco. Questa premessa per collocare meglio la “patacata” del Gasparri della sinistra.
La storia: sabato scorso i congressisti, all'ora di pranzo, si sono rivolti ai camerieri chiedendo del vino, che però non era compreso nel budget (succede a non essere più in parlamento). Così molti delegati si sono organizzati in proprio ed hanno cominciato ad acquistare bottiglie di lambrusco rosso nel bar vicino. La diaspora della libagione è durata una decina di minuti, ma qualcuno l’ha presto fermata. I vertici organizzativi del Pdci hanno infatti ordinato al barista di interromperne la vendita. Gli «ordini di partito» sono stati subito eseguiti. Il Gasparri della sinistra ha poi sigillato la linea:“Il Lambrusco fa schifo”.
Dal congresso del Pdci dunque due forti tesi, la prima l'unificazione di tutti i comunisti italiani sotto lo stesso simbolo, ovvero rifacciamo un PCIno, che però nessuno ha cagato. La seconda :“Il Lambrusco fa schifo”. Agli italiani probabilmente interesserà più la seconda, andando a bere un bel bicchiere di lambrusco, anche solo per verificare. Finale, il congresso dei Comunisti Italiani ha rieletto Oliviero Diliberto a segretario del partito, con l'88% dei voti. Dopo una sconfitta elettorale catastrofica, che ha cancellato il PdCI anche dal parlamento, un grande grandi segno di discontinuità che ben si addice ad un cercatore di mummie. GPS
La storia: sabato scorso i congressisti, all'ora di pranzo, si sono rivolti ai camerieri chiedendo del vino, che però non era compreso nel budget (succede a non essere più in parlamento). Così molti delegati si sono organizzati in proprio ed hanno cominciato ad acquistare bottiglie di lambrusco rosso nel bar vicino. La diaspora della libagione è durata una decina di minuti, ma qualcuno l’ha presto fermata. I vertici organizzativi del Pdci hanno infatti ordinato al barista di interromperne la vendita. Gli «ordini di partito» sono stati subito eseguiti. Il Gasparri della sinistra ha poi sigillato la linea:“Il Lambrusco fa schifo”.
Dal congresso del Pdci dunque due forti tesi, la prima l'unificazione di tutti i comunisti italiani sotto lo stesso simbolo, ovvero rifacciamo un PCIno, che però nessuno ha cagato. La seconda :“Il Lambrusco fa schifo”. Agli italiani probabilmente interesserà più la seconda, andando a bere un bel bicchiere di lambrusco, anche solo per verificare. Finale, il congresso dei Comunisti Italiani ha rieletto Oliviero Diliberto a segretario del partito, con l'88% dei voti. Dopo una sconfitta elettorale catastrofica, che ha cancellato il PdCI anche dal parlamento, un grande grandi segno di discontinuità che ben si addice ad un cercatore di mummie. GPS
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