Si lo vogliamo, perché in Romagna lo “Schema Giuffrè” che vi vado a raccontare, lo avevamo realizzato già nel 1958.
Infatti il vero, originale «Banchiere di Dio» fu Giovanni Battista Giuffré, un anziano signore, grasso e calvo che camminava pesantemente appoggiandosi a un bastone.
Il nostro Gianbattista, un ex bancario, ammanicato presso la curia vescovile di Imola, iniziò a raccogliere risparmi presso le famiglie contadine e piccolo borghesi della Romagna, promettendo tassi di interesse altissimi, che arrivavano anche al 90/100%.
Con la garanzia di affidabilità degli ambienti religiosi (per questo fu poi soprannominato "Il banchiere di Dio") e contando su alcune connivenze negli ambienti politici e nel sistema bancario, Giuffrè riuscì inizialmente a rastrellare ingenti somme di denaro.
Il mio amico Aurelio, all’epoca testimone diretto, fu uno dei pochi ha denunciare l’attività bancaria illegale di Giuffrè e ha segnalare il drenaggio di denaro liquido che, sottraendo risorse agli investimenti, aggrava le già difficili condizioni di vita di muratori e braccianti agricoli della Valle del Senio. In Valle la centrale di smistamento delle lire era un convento di frati.
In una prima fase Giuffrè rimborsava effettivamente gli altissimi tassi di interesse, contribuendo in tal modo a pubblicizzare e rendere molto appetibile la sua raccolta, che così si estese rapidamente anche in altre province.
In realtà Giuffrè non investiva il denaro raccolto in attività finanziarie, ma si limitava a rimborsare gli alti tassi di interesse semplicemente utilizzando il denaro raccolto successivamente presso altri risparmiatori, insomma lo “Schema Giuffrè”
Quando un certo numero di risparmiatori, sospettando la truffa, iniziò a chiedere il rimborso, Giuffrè non fu in grado di rimborsarli, gli ultimi entrati nella raccolta persero il loro denaro e la truffa fu scoperta.
Oggi giornali e Tv ci raccontano, come nuova, questa storia: Tal Bernard Madoff, copione e ex presidente del listino tecnologico Nasdaq a Wall Street, è stato arrestato con l'accusa di aver ideato una frode da 50 miliardi di dollari (circa 39 miliardi di euro). Secondo gli investigatori americani. Madoff, 70 anni, avrebbe ideato una specie di piramide finanziaria “Schema Giuffrè” che consiste nell'assicurare alti ritorni finanziari a breve ai primi investitori della catena finanziaria, grazie ai soldi forniti dai nuovi investitori. Alla lunga gli ultimi arrivati restano al verde in quanto il sistema è ideato per accumulare perdite gigantesche. Ecco quello che succede a non conoscere la storia. Essa si ripete inesorabilmente, cambia solo l’ordine di grandezza delle ricchezze fottute, e il numero delle vittime sacrificali.
Comunque non venite a dirmi che il copyright non spetta alla Romagna. Poi se non avete imparato nulla, ca…. vostri.
(nelle foto in alto Giuffrè da Claudio Caprara e sotto Madoff, il copione). GPS
Infatti il vero, originale «Banchiere di Dio» fu Giovanni Battista Giuffré, un anziano signore, grasso e calvo che camminava pesantemente appoggiandosi a un bastone.
Il nostro Gianbattista, un ex bancario, ammanicato presso la curia vescovile di Imola, iniziò a raccogliere risparmi presso le famiglie contadine e piccolo borghesi della Romagna, promettendo tassi di interesse altissimi, che arrivavano anche al 90/100%.
Con la garanzia di affidabilità degli ambienti religiosi (per questo fu poi soprannominato "Il banchiere di Dio") e contando su alcune connivenze negli ambienti politici e nel sistema bancario, Giuffrè riuscì inizialmente a rastrellare ingenti somme di denaro.
Il mio amico Aurelio, all’epoca testimone diretto, fu uno dei pochi ha denunciare l’attività bancaria illegale di Giuffrè e ha segnalare il drenaggio di denaro liquido che, sottraendo risorse agli investimenti, aggrava le già difficili condizioni di vita di muratori e braccianti agricoli della Valle del Senio. In Valle la centrale di smistamento delle lire era un convento di frati.
In una prima fase Giuffrè rimborsava effettivamente gli altissimi tassi di interesse, contribuendo in tal modo a pubblicizzare e rendere molto appetibile la sua raccolta, che così si estese rapidamente anche in altre province.
In realtà Giuffrè non investiva il denaro raccolto in attività finanziarie, ma si limitava a rimborsare gli alti tassi di interesse semplicemente utilizzando il denaro raccolto successivamente presso altri risparmiatori, insomma lo “Schema Giuffrè”
Quando un certo numero di risparmiatori, sospettando la truffa, iniziò a chiedere il rimborso, Giuffrè non fu in grado di rimborsarli, gli ultimi entrati nella raccolta persero il loro denaro e la truffa fu scoperta.
Oggi giornali e Tv ci raccontano, come nuova, questa storia: Tal Bernard Madoff, copione e ex presidente del listino tecnologico Nasdaq a Wall Street, è stato arrestato con l'accusa di aver ideato una frode da 50 miliardi di dollari (circa 39 miliardi di euro). Secondo gli investigatori americani. Madoff, 70 anni, avrebbe ideato una specie di piramide finanziaria “Schema Giuffrè” che consiste nell'assicurare alti ritorni finanziari a breve ai primi investitori della catena finanziaria, grazie ai soldi forniti dai nuovi investitori. Alla lunga gli ultimi arrivati restano al verde in quanto il sistema è ideato per accumulare perdite gigantesche. Ecco quello che succede a non conoscere la storia. Essa si ripete inesorabilmente, cambia solo l’ordine di grandezza delle ricchezze fottute, e il numero delle vittime sacrificali.
Comunque non venite a dirmi che il copyright non spetta alla Romagna. Poi se non avete imparato nulla, ca…. vostri.
(nelle foto in alto Giuffrè da Claudio Caprara e sotto Madoff, il copione). GPS
2 commenti:
Nulla si crea e nulla si distrugge....
purtroppo il copyright ci spetta come italiani...
http://it.wikipedia.org/wiki/Schema_di_Ponzi
Posta un commento
I commenti anonimi non sono accettati, le stronzate me le scrivo da solo