mercoledì 18 novembre 2009

“Cuociamo Preti e Vescovi”

In tutti i paesi si svolgono feste popolari, da primavera ad autunno, con serate danzanti e stands gastronomici a base di carne di maiale alla griglia, alla piastra. Ogni paese o contrada ha la sua tradizione e il suo modo di cucinare.
Fra le feste più interessanti e curiose dedicate al maiale da citare quella di Brisighella. Nata in origine, tanti anni fa, con uno strepitoso: "Ven a fer e pòrk a Brisighèla" in dialetto romagnolo che significa: "Vieni a fare il porco a Brisighella". Ma nel paese dei cardinali, l’ invito sembrò troppo equivoco e si dovette ripiegare con un più casto: “Le delizie del porcello”, ancora oggi vigente.

Più spregiudicati invece sulle rive del Po, nel Polesine Parmense. Da quelle parti hanno lanciato il November Porc. Poi, non solo non si fanno cambiare il nome alla manifestazione, ma ti lanciano pure la favolosa giornata: “Cuociamo preti e vescovi".
Così un maxi "prete" da 350 kg è stato cucinato, tagliato e poi gratuitamente distribuito a tutti i visitatori.
Ad assaggiare e gustare il “Grande Prete”, cotto sulle rive del Po, si è riversata tutta Bassa padana. Il prete cotto da quelli parti va forte. Per saperne di più QUI GPS

1 commento:

barbi ha detto...

la palma d'oro della spregiudicatezza (e della blasfemia) va ad un paese vicino a Bologna che chiamò la sua festa dedicata al maiale:"il porco, dio della tavola".

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