lunedì 21 febbraio 2011

Unità d’Italia dalla Romagna, mettete dei fiori nei vostri “tromboni”.

La miglior risposta ai legaioli che sbavano per la Festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia ci pare venga proprio dalla Romagna e precisamente da Cervia.
Rispondere alle raffinate argomentazioni che da anni ci propinano gli exceloduristi:
”Il tricolore non serve, lo metta al cesso Signora!”, “Il tricolore lo uso per pulirmi il culo”,"Lasciamo stare il tricolore penso solo alla bandiera padana", poi la stagione ell’abbinamento ol dito medio ... “Buttate nel cesso il tricolore”, “Noialtri vinciamo e gli altri lo pigliano nel culo” ecc. ecc, non è facile.
Se poi aggiungiamo, buona ultima, l’idiozia di proporre la Festa dell’Unità d’Italia ma che sia lavorativa abbiamo fatto bingo.
Quelli che oramai ce l’ hanno moscio non hanno neanche il coraggio di dire no, tout court , alla Festa. Come sempre allora sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi, solo un legaiolo può sostenere che in dies festus (come dicevano i latini) si lavora. Se si lavora che cazzo di Festa è?
Come potete vedere diventa sempre più complicato tenere il culo caldo nelle poltrone, partecipare alla spartizione del malloppo, tenere aperto il sacco alle cricche (a proposito, questo sì, quanto ci costa?) e convincere i padani che si fa la rivoluzione.
Così si è costretti pure a
censurare Radio Padania. Non possiamo mica correre il rischio di far parlare gli imbecilli che l’ascoltano. (il Salvini dixit).
Comunque torniamo a noi. "Cervia Città Giardino" è diventata la mostra di allestimenti floreali più importante d'Italia. Migliaia le piante e i fiori che ogni anno vengono utilizzati per dar vita alla mostra a cielo aperto di aiuole e giardini realizzati da architetti del verde di ogni parte del mondo. Quest’anno la manifestazione sarà dedicata al 150° dell’Unità d’Italia e l’evento sarà in tema con le celebrazioni, ricordando nelle composizioni e negli allestimenti floreali il momento storico da cui nasce la nostra Nazione.
Insomma un mare di fiori bianchi, rossi e verdi che fa tanto, parafrasando una vecchia canzone, Mettete dei fiori nei vostri “tromboni”.
Un applauso agli amministratori Cervesi per la brillante idea, permettetemi però un aiutino. Per par condicio, eventualmente a Taglaita una bella aiuola “verde scurzòne” che aspetta... il federalismo..... non starebbe male. GPS

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