martedì 21 febbraio 2012

La carnevalata del Pdl

Solitamente detestiamo quelli che ti sparano in faccia un te l'avevo detto io. Eppure questa volta tocca a noi e lo confessiamo, per questo giro, lo facciamo con una certa goduria.
La stampa nazionale, con sempre maggiore insistenza ma anche con la dovuta cautela, ci vuol far sapere che il Pdl si vergogna di essere il Pdl.
Noi lo scriviamo da anni. Berlusconi e il Pdl hanno sempre fatto schifo e adesso che gli stessi pidiellini lo riconoscono, son piccole soddisfazioni.
La notizia è quella che alle prossime elezioni amministrative, pare anche in vista delle prossime politiche, il PdL (Berlusconi, simbolo e nome) potrebbe non essere più presente sulle schede elettorali.
Dopo tutte le porcherie che il Pdl ha fatto in questi anni non è più presentabile agli elettori. Questa convinzione è largamente condivisa all’interno dei Beluscones ed puntualmente suffragata dai mitici sondaggi: il PdL è dato nei sondaggi al 20% (qualcuno lo indica addirittura sotto questa importantissima soglia psicologica), si tratta di ben 15 punti in meno rispetto alle elezioni Europee del 2009 e il trend da mesi è in costante discesa.
La soluzione pare sia quella di far sparire il Pdl sputtanato, mischiare le carte, nascondersi nelle liste cosi dette civiche, far finta di cambiare tutto per non cambiare niente.
Conoscendo i “polli”, una volta mascherati, diventeranno tutti paladini della “società civile”, del “cambiamento della politica”, del “rinnovamento” e della “nuova rivoluzione liberale”.
Però nel corso di una riunione del gran consiglio Pdl a Villa Gernetto, ieri sera, pare si sia fatto un passo indietro, per le amministrative, il simbolo del Pdl ci sarà.
Nella sostanza al “rinnovamento” ci si è messo una pietra sopra. Il problema insormontabile è stato il mascheramento. Chi voleva indossare il costume di Arlecchino, chi il vestito di nero come Balanzone, chi quello rosso di Pantalone, la Santanchè poi non mollava sul costume di Colombina, infine nessuno voleva fare il Pulcinella e il Gianduja.
Per venirne fuori il Gran Consiglio ha deciso che i pidiellini si vestiranno tutti da Formigoni.
Non solo, e come in tutte le belle pagliacciate che si rispettano c’è anche la sorpresina finale, tutti dirigenti berluscones dovranno cantare ovunque "Gente della liberta'' il nuovo inno del partito.
Inno che non è ancora uscito e registra già una denuncia per plagio. Più che "Gente della liberta'' questa è “Gente della truffa”. GPS

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