martedì 18 settembre 2012

I piselli democratici hanno bisogno di una regolata

Ieri la Martina di ritorno dal suo primo giorno di scuola: "Lorenzo mi ha detto che ai maschietti quando sono innamorati gli si rizza il pisello, è vero mamma?" Lasciamo la mamma che risponda alla domanda delle cento pistole. 
Soffermiamoci invece sulla "infantile rizzatura” del pisello che pare vada tanto di moda fra i piddini per amore delle primarie. 
Iniziamo col dire che lo statuto del PD, scritto in tempi non sospetti (ante Renzi), stabilisce che il candidato premier del PD è il segretario a sua volta eletto con le primarie ed io ricordo di averle già fatte queste primarie. Se questo cavolo di Statuto (due anni per stillarlo) non va bene, prima di rizzare i piselli, correttezza e buon senso vorrebbero che si cambiasse. 
Si rizzano i piselli per le primarie di coalizione, correttezza e buon senso vorrebbero che almeno esistesse la coalizione. 
Alle primarie chi partecipa al voto? Correttezza e buon senso e come si è sempre fatto, votano gli iscritti dei partiti della coalizione e i “simpatizzanti”, cioè chi si riconosce nel programma del centro sinistra, lo sottoscrive, entra far parte dell’elenco degli iscritti alle primarie e versa il contributo per le spese.
Le primarie aperte, come vorrebbe qualcuno, cioè dove tutti (cani e porci) possano votare, sono come le gambe delle puttane anche quelle sempre aperte. Ma è tanto difficile rispettare le regole che insieme ci si è dati?. 
Trasformare uno strumento di democrazia e di partecipazione straordinario come quello delle le primarie in un casino e nella la fiera delle vanità, è politicamente un infantile “rizzatura”. Al Renzi, Tabacci, Puppato, Valdo Spini, Stefano Boeri, Sandro Gozi e al Civati ecc. piantatela, stop, e come dice il Presidente Enrico Rossi: la ditta ha bisogno di una regolata. GPS

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