Molti ricorderanno di averlo
visto a qualche festa paesana, anche solo di sfuggita, con il suo carretto variopinto
di animali. C'è chi scoprirà di averlo osservato divertito, vestito da frate o
da Babbo Natale, distribuendo emozioni e sorrisi insieme alla sorprendente
compattezza della sua stuola di amici; cane, asino, oche, capre, conigli,
galline e colombi. Uniti, nonostante le diversità. Romano Baldassarri, in arte
Tinto Grass, è la persona che abbiamo voluto incontrare e conoscere meglio, per
capire la sua passione, la sua missione e i segreti del personale “pedagogismo”
che intraprende con i suoi animali.
Anzitutto scopriamo che Romano vive in un tutt'uno con i suoi accompagnatori, insieme al fratello, in una fattoria in località Baffadi costruita negli anni grazie soprattutto alla passione del padre. “Quando c'era nostro babbo era tutto molto più facile - spiega nostalgico Romano - perché era lui il vero capocantiere; quando c'era un asse da sostituire era immediatamente lì, ogni intervento di manutenzione era seguito con scrupolo ad ogni orario e in ogni stagione. Lui ci sapeva davvero fare in queste cose. Io invece ero quello che non capiva nulla. Di certo in molte cose non ho esperienza perché il mio lavoro principale è in tutt'altro settore (Romano lavora alla Cnh a Modena come impiegato, ndr). Nonostante questo ho una passione innata per gli animali e, credo, un ascendente molto influente su di loro”.
Romano ha iniziato questa iniziativa per scherzo 12 anni fa, quando, con solamente un cavallo ed un cane, a Borgo Rivola andava a fare il Babbo Natale. La sua partecipazione a sorpresa riscuoteva successo così si decise a portare a casa altri animali. Giulio, il suo asino, è ormai la colonna portante della combriccola e da 11 anni accompagna Romano nelle feste paesane trainando il carretto con gli altri animali.
Anzitutto scopriamo che Romano vive in un tutt'uno con i suoi accompagnatori, insieme al fratello, in una fattoria in località Baffadi costruita negli anni grazie soprattutto alla passione del padre. “Quando c'era nostro babbo era tutto molto più facile - spiega nostalgico Romano - perché era lui il vero capocantiere; quando c'era un asse da sostituire era immediatamente lì, ogni intervento di manutenzione era seguito con scrupolo ad ogni orario e in ogni stagione. Lui ci sapeva davvero fare in queste cose. Io invece ero quello che non capiva nulla. Di certo in molte cose non ho esperienza perché il mio lavoro principale è in tutt'altro settore (Romano lavora alla Cnh a Modena come impiegato, ndr). Nonostante questo ho una passione innata per gli animali e, credo, un ascendente molto influente su di loro”.
Romano ha iniziato questa iniziativa per scherzo 12 anni fa, quando, con solamente un cavallo ed un cane, a Borgo Rivola andava a fare il Babbo Natale. La sua partecipazione a sorpresa riscuoteva successo così si decise a portare a casa altri animali. Giulio, il suo asino, è ormai la colonna portante della combriccola e da 11 anni accompagna Romano nelle feste paesane trainando il carretto con gli altri animali.
Oggi nella “baita” (nome utilizzato da Romano
per definire la sua fattoria), ci sono circa 300 animali; galline, gatti,
colombi, capre, maiali, tacchini, conigli, cani e persino uno struzzo. Gli
eventi a cui è invitato con il suo spettacolo sono innumerevoli e vanno dai
piccoli paesi fino alle grandi province come Ravenna.
“Ciò che sorprende di quello che porto nelle feste è la varietà degli animali e la loro tranquillità” spiega Romano mostrandoci alcuni dei suoi animali in stretta convivenza l'uno con l'altro nonostante la natura diversa. “Può anche scoppiare la guerra, possono esserci migliaia di persone, ma se ci sono io loro si sentono al sicuro. Il segreto è accudirli come una madre fin da piccoli. Gli animali si abituano in qualche modo a sentirsi dipendenti da te e ti vedono come il loro punto di riferimento. Insieme a questo, sempre da piccoli, si mettono a contatto con animali completamente differenti, per renderli inclini alla tolleranza nei confronti di altre specie. Per loro l'importante diventerà la mia presenza, sviluppando una sorta di antirazzismo nei confronti degli altri componenti del carretto. Uno dei messaggi che propongo con la mia idea è infatti la tolleranza e la convivenza”. Nel frattempo ci vengono mostrate in una gabbietta alcune giovani colombe che ha preso da pochi giorni, che convivono già tranquillamente con un coniglietto. Romano ci assicura che tra poche settimane potrebbe senza problemi portarsele appresso nei suoi spettacoli.
“Ciò che sorprende di quello che porto nelle feste è la varietà degli animali e la loro tranquillità” spiega Romano mostrandoci alcuni dei suoi animali in stretta convivenza l'uno con l'altro nonostante la natura diversa. “Può anche scoppiare la guerra, possono esserci migliaia di persone, ma se ci sono io loro si sentono al sicuro. Il segreto è accudirli come una madre fin da piccoli. Gli animali si abituano in qualche modo a sentirsi dipendenti da te e ti vedono come il loro punto di riferimento. Insieme a questo, sempre da piccoli, si mettono a contatto con animali completamente differenti, per renderli inclini alla tolleranza nei confronti di altre specie. Per loro l'importante diventerà la mia presenza, sviluppando una sorta di antirazzismo nei confronti degli altri componenti del carretto. Uno dei messaggi che propongo con la mia idea è infatti la tolleranza e la convivenza”. Nel frattempo ci vengono mostrate in una gabbietta alcune giovani colombe che ha preso da pochi giorni, che convivono già tranquillamente con un coniglietto. Romano ci assicura che tra poche settimane potrebbe senza problemi portarsele appresso nei suoi spettacoli.
“Non faccio tutto questo per i soldi che ricevo per partecipare alle feste, anche perché ogni anno chiudo sempre con rimesse maggiori. Faccio questo perché è una passione. Amo i miei animali e cerco di portare un po' di questo sentimento agli altri, soprattutto bambini e anziani. Per me il compenso maggiore quando faccio queste manifestazioni è l'emozione che vedo che la gente prova, gli sguardi che incontro e che purtroppo nelle grandi città risultano più freddi. La mia speranza infine è che qualcuno di questi bambini, affascinato da ciò che faccio, un giorno possa intraprendere la stessa strada e continuare a regalare queste genuine emozioni”.GPS (fonte Elvis Angioli leggilanotizia.it)
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