sabato 26 maggio 2007

Telejato storia di un’ antenna


E’ una piccola televisione di provincia che ha conquistato progressivamente il ruolo di emittente d’assalto e di strumento d’informazione alternativa. L’utenza è di circa 150 mila teleascoltatori, in una zona caratterizzata, da sempre da forti presenze mafiose in comuni come Alcamo, Partinico, Castellammare del Golfo, S.Giuseppe Jato, Corleone, Cinisi, Montelepre.
Le attrezzature e la redazione sono ubicate a Partinico, un centro di 30 mila abitanti. Si tratta di poveri mezzi, quattro o cinque monitor, tre telecamere portatili, cinque computer costantemente guasti, un telefono, del quale non sempre si riesce a pagare la bolletta, un fax e una fotocopiatrice usurata. Malgrado la povertà dei suoi mezzi, TeleJato ha saputo ritagliarsi il proprio spazio d’ascolto e diventare una delle emittenti più seguite. Causa del successo è la sua formula tipicamente popolare, l’uso di un linguaggio comune, spesso dialettale, la mancanza di censura e la capacità di portare sul piccolo schermo storie di povera gente, avvenimenti di vita quotidiana che vedono come protagonisti “televisivi” bambini, donne, anziani, contadini, fedeli, commercianti, artigiani, insomma, quell’universo che caratterizza la provincia palermitana, ne ripercorre la storia, i drammi, la cultura, le tradizioni.
La storia dell’emittente comincia nell’’89 attraverso una società che ottiene la concessione di “televisione comunitaria”, con il vincolo di trasmettere 8 ore al giorno, con produzione propria, e di avere un tetto di pubblicità non superiore a tre minuti l’ora. Il decollo dell’emittente avviene tuttavia nel ‘99 quando è rilevata da Pino Maniaci, un singolare personaggio che, senza particolari esperienze sul campo, comincia a dare continuità e contenuti alle trasmissioni. Gestione amministrativa, questione ambientale, economia, degrado del clima politico, mafia, speculazioni sul territorio, sono i temi su cui l’emittente si getta attraverso interviste e testimonianze dirette.
Telejato ha così collezionato circa 200 denunce, ma, sinora, nessuna condanna.
Non sono mancati nemmeno avvertimenti e gesti intimidatori, lettere anonime, tagli alle gomme della macchina, parabrezza rotto e altri piccoli atti di vandalismo, oltre che inviti ad accettare denaro in cambio di informazioni favorevoli. La partita che Telejato sta giocando non è facile e non esente da rischi, proprio perché intorno al territorio gravitano forti interessi economici sui quali la mafia ha posto o tenta di porre il controllo, contando ovviamente sui suoi tradizionali strumenti, il silenzio, la paura, il delitto: Per il futuro le prospettive non sono rosee: l’avvento del “digitale” pone gravi problemi di sopravvivenza: se da una parte ciò significherebbe la fine dei limiti di pubblicità imposti dalla condizione di televisione comunitaria, e quindi un investimento con buone prospettive economiche, dall’altra mancano i soldi per affrontare questo investimento. (da isolaimpossibile.it)
Questo video racconta alcuni pezzi della vita di telejato, un progetto di televisione comunitaria che nasce nel 1999 con Pino Maniaci, il fondatore. Un'emittente locale tra le poche in Sicilia a fare della controinformazione Clicca quì
Visita il sito: www.telejato.it

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