Le "guerre" tra Egitto e Israele non finiscono mai.
Fortunatamente questa volta sono volate solo parole.
Stavolta sono gli egiziani che si sono incazzati: "Lo Stato ebraico ci vuole rubare anche la danza del ventre", è l'accusa. La causa è il Festival internazionale dedicato a questo antico e sensuale ballo orientale, che si è svolto a Eilat. Un evento giudicato uno schiaffo dall'autorevole settimanale egiziano A-Subua, che titola a tutta pagina: "Gli israeliani sono ladri di cultura". La stampa egiziana apre il fuoco, neanche fosse stato rubato il tesoro di Tutankhamon. D'altra parte, la polemica è rovente da un anno sull'asse Cairo-Eilat. Il Festival internazionale della danza del ventre, organizzato nella città sul Mar Rosso, era già stato boicottato nel 2006 dalle danzatrici egiziane. Ma quest'anno i media arabi, tra cui l'altro settimanale patinato Akhr Saa, hanno dato maggiore clamore alla protesta. A-Subua non si è accontentato di sparare a zero sugli organizzatori dell'evento. Ha chiamato in causa direttamente il ministro degli Esteri israeliano, accusandolo di voler "appropriarsi di un'arte e di una tradizione che appartiene solo all'Egitto". (fonte la repubblica.it)
Come diceva Diogene, credo, una sega al momento giusto avrebbe impedito la guerra di Troia. Speriamo che un bel ventre, roteato bene, abbia lo stesso effetto. GPS
Fortunatamente questa volta sono volate solo parole.
Stavolta sono gli egiziani che si sono incazzati: "Lo Stato ebraico ci vuole rubare anche la danza del ventre", è l'accusa. La causa è il Festival internazionale dedicato a questo antico e sensuale ballo orientale, che si è svolto a Eilat. Un evento giudicato uno schiaffo dall'autorevole settimanale egiziano A-Subua, che titola a tutta pagina: "Gli israeliani sono ladri di cultura". La stampa egiziana apre il fuoco, neanche fosse stato rubato il tesoro di Tutankhamon. D'altra parte, la polemica è rovente da un anno sull'asse Cairo-Eilat. Il Festival internazionale della danza del ventre, organizzato nella città sul Mar Rosso, era già stato boicottato nel 2006 dalle danzatrici egiziane. Ma quest'anno i media arabi, tra cui l'altro settimanale patinato Akhr Saa, hanno dato maggiore clamore alla protesta. A-Subua non si è accontentato di sparare a zero sugli organizzatori dell'evento. Ha chiamato in causa direttamente il ministro degli Esteri israeliano, accusandolo di voler "appropriarsi di un'arte e di una tradizione che appartiene solo all'Egitto". (fonte la repubblica.it)
Come diceva Diogene, credo, una sega al momento giusto avrebbe impedito la guerra di Troia. Speriamo che un bel ventre, roteato bene, abbia lo stesso effetto. GPS
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