giovedì 4 settembre 2008

Federalismo Pro Nobis news

Penso proprio che non la scamperemo, nel corso delle prossime settimane e forse mesi, le “armi di distrazione di massa” hanno già pronto il palinsesto: “il federalismo fiscale” e vedere la faccia (si fa per dire) dei proponenti, al solo pensiero ci viene la pelle d’oca.
Si perché nel nostro benedetto paese il federalismo fiscale, è come l’araba fenice.
Tutti dicono che c'è ma nessuno sa cos'è. Nemmeno se uno si trasforma in Maga Magò può capire cosa sta dentro a : «Avere un'unica tassazione per ogni livello di Governo, Stato compreso, collegata ai servizi. Più una serie di tributi accessori come meccanismo di controllo».
La signora Gulmina direbbe: è come la pelle della maletta, ciascuno la tira dove gli fa più comodo.
La distorsione diventa ancora più stridente quando il federalismo diventa bandiera di egoismo sociale e carrierismo politico.
Che le risorse prodotte al nord non vadano a beneficio di regioni non comprese nei confini legaioli, ai celoduristi può anche piacere, ma si tratta dell’ennesima bufala e ben lontano da un ideale federalista vero.
Un film già visto. I legaioli centrano assai poco col federalismo, il loro vero interesse è tenere ben strette le poltrone a "Roma ladrona".
Vi ricordate la secessione, la devolution……. formidabili prese per il culo.
Oggi ci riprovano con la politica del "un grissino al posto della pagnotta" e giocano con il federalismo fiscale.
"Federalismo, ora o mai più!'' e leveranno a Venezia il 14 settembre gli ennesimi segnali di fumo.
Intanto lo Speroni ci spiega, alzando il tiro: "Grossi problemi possono essere addirittura l'uscita dalla maggioranza. E' chiaro che se non si fa il federalismo, secondo me, è inutile che si rimanga nella maggioranza".
Gli fa eco il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto:
"bisogna essere realisti: se non si recuperano delle difficoltà storiche si rischia di aumentare le differenze con il sud. Noi dobbiamo creare le condizioni - ha concluso - perchè nel ddl ci sia la capacità di prendere per mano una parte del paese". Infine ha osservato che la fase di transizione per l'attuazione è passata da un anno a tre "probabilmente arriverà a cinque anni".
Poi il Roberto Calderoli, maestro di “porcate”, ai presidenti delle regioni “terun”: "temevano che li fregassimo". Ma guarda un po’!
Il bailamme è appena incominciato cosa si partorirà, un topolino: cioè una semplice “tassa federale” che sostituisca l’ICI che debosciatamente hanno soppresso per vincere le elezioni, ma che ha messo in ginocchio i Comuni. GPS

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