lunedì 18 agosto 2008

L’ICI che non c’è, ma si vede

“L’ICI, l’imposta comunale sugli immobili, era una tra le più importanti entrate finanziarie di ogni singolo comune, più importante ancora per i piccoli comuni. In vigore dal 1993, rappresentava il punto di arrivo di un lungo processo che ha avuto come obiettivo una più estesa autonomia tributaria dei comuni. E allora, cos’è l’ICI se non una delle forme di attuazione più evidente di federalismo fiscale?Vorremmo ricordare ai legaioli che dicesi federalismo fiscale il prevalente finanziamento delle maggiori spese decentrate con tributi propri o con compartecipazioni, anziché con trasferimenti, dal governo centrale, tarati sulle spese. Il tanto sbandierato “Primo punto del governo: subito federalismo fiscale”, parte dunque all’indietro come i gamberi.” Lo scrivevo all’inizio di luglio nel tabellone delle patacche.
Il Bossi da Ponte di Legno, nel comizio di Ferragosto, ha sentenziato:
L'ici la rimetterò", i comuni "hanno bisogno di trovare altri modi per fare i soldi". "I cittadini - ha proseguito - sono disposti a pagare se le tasse vanno ai loro Comuni, perché poi vedono i risultati". Poi ha definito l’ICI strumento che conferisce “autonomia finanziaria” agli Enti locali, attraverso cui “prendono direttamente le tasse”, nell’ottica del federalismo fiscale. Mo no?
Il Boss legaiolo che tanto ama ad ergersi, a parole, portabandiera dell'autogoverno locale, dove stava quando si è votato per sottrarre ai Comuni, soprattutto quelli medi e piccoli, il principale strumento di autofinanziamento? Poi non era l’unica tassa che non andava quegli “schifosi di Roma”?
Allora? “ Non si può certo far cadere il governo per questo” e scontentare Sua Immunità. Ma continuare prendere per il culo la riserva legaiola si!
Nello “scivolone” ferragostano al celodurista è scappata una verità, che l’abolizione dell’ Ici è stata una pacchiana cannocchia. Il Governo si accorge, solo ora, che non è più in condizioni di garantire i trasferimenti finanziari ai Comuni dopo la soppressione dell’Ici. I Sindaci non sanno più come mantenere servizi indispensabili ai propri cittadini e anche i Comuni legaioli sono sull’orlo della paralisi e senza un soldo.
Il celodurista cerca di mettere le mani avanti per pararsi il didietro, ma il boomerang gli sta puntando dritto sulle palle. Oggi ripiega, non sarà ICI, ma tassa cumulativa, da patacata a patacata. GPS

1 commento:

Anonimo ha detto...

la campagna elettorale è campagna elettorale... poi se la deve vedere con i suoi che amministrano