Ricordate le norme Anti-fannulloni del ministro Brunetta?
Ricordate le interviste nei vari salotti televisivi, i proclami, i sondaggi sotto i ministeri, gli spot davanti alle telecamere: «Colpirne uno per educarne cento”, “licenziare i “fannulloni”, “stanare i falsi malati, “chi rompe paga”, “ metto i tornelli”, “poliziotti panzoni”, ecc.
Ebbene quella che doveva essere la “rivoluzione totale” del Pubblico Impiego della “Sono la Cuccarini del governo”, non c’è più. Cancellate dai suoi stessi compagni di merende del Governo.
Silenziosamente abrogata con un decreto legge pubblicato l'1 luglio (diventato la legge n.102/2009) la normativa 'antifannulloni' varata l'anno scorso dal ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che prevedeva disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta, e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia estesa praticamente a tutta la giornata (con un'unica "ora d'aria" dalle 13 alle 14). (fonte repubblica.it)
Vediamo in concreto cosa prevede la legge n.102/2009 che ha riconvertito il Decreto Legge 78/2009, recante una serie di provvedimenti per la P.A. La complessità della legislazione rende complicato una corretta verifica. Proviamo a srotolare la matassa ingavagnata per cercare di capite chi gioca sporco.
L’articolo 23 della 102 recita: All'articolo 71 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
1. le fasce di reperibilità dei lavoratori in malattia ritornando al vecchio orario compreso fra le ore 10-12 e fra le ore 17-19;
2. le assenze per malattia protratta per un periodo superiore a 10 giorni, il certificato giustificativo potrà essere rilasciato da un medico convenzionato con il S.S.N. (anziché solo dalle ASL);
3. abolizione del comma 5, art. 71, Legge 133/08 per cui si ritorna alle regole contrattuali per quanto concerne l’assenza collegata ai vari tipi di permessi e congedi esistenti quindi decadono le decurtazioni al salario accessorio;
4. i costi delle visite fiscali sono a carico delle aziende sanitarie locali e non più delle singole Amministrazioni.
Per i non credenti verificare QUI
Morale si conferma che avevamo ragione coloro che parlavamo di “Tanto rumore per nulla'". Con l'aggravante che dopo tanti annunci mediatici, non è in campo nessuna vera norma per far funzionare meglio la Pubblica amministrazione
Il Brunetta naturalmente smentisce, istericamente saltellando non fa altro che ripetere che “non è cambiato nulla” e conferma che è colpa degli “antitaliani golpisti”.
Peccato che ci sia una legge la 102/2009 a sbugiardarlo. GPS
Ricordate le interviste nei vari salotti televisivi, i proclami, i sondaggi sotto i ministeri, gli spot davanti alle telecamere: «Colpirne uno per educarne cento”, “licenziare i “fannulloni”, “stanare i falsi malati, “chi rompe paga”, “ metto i tornelli”, “poliziotti panzoni”, ecc.
Ebbene quella che doveva essere la “rivoluzione totale” del Pubblico Impiego della “Sono la Cuccarini del governo”, non c’è più. Cancellate dai suoi stessi compagni di merende del Governo.
Silenziosamente abrogata con un decreto legge pubblicato l'1 luglio (diventato la legge n.102/2009) la normativa 'antifannulloni' varata l'anno scorso dal ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che prevedeva disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta, e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia estesa praticamente a tutta la giornata (con un'unica "ora d'aria" dalle 13 alle 14). (fonte repubblica.it)
Vediamo in concreto cosa prevede la legge n.102/2009 che ha riconvertito il Decreto Legge 78/2009, recante una serie di provvedimenti per la P.A. La complessità della legislazione rende complicato una corretta verifica. Proviamo a srotolare la matassa ingavagnata per cercare di capite chi gioca sporco.
L’articolo 23 della 102 recita: All'articolo 71 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni:
1. le fasce di reperibilità dei lavoratori in malattia ritornando al vecchio orario compreso fra le ore 10-12 e fra le ore 17-19;
2. le assenze per malattia protratta per un periodo superiore a 10 giorni, il certificato giustificativo potrà essere rilasciato da un medico convenzionato con il S.S.N. (anziché solo dalle ASL);
3. abolizione del comma 5, art. 71, Legge 133/08 per cui si ritorna alle regole contrattuali per quanto concerne l’assenza collegata ai vari tipi di permessi e congedi esistenti quindi decadono le decurtazioni al salario accessorio;
4. i costi delle visite fiscali sono a carico delle aziende sanitarie locali e non più delle singole Amministrazioni.
Per i non credenti verificare QUI
Morale si conferma che avevamo ragione coloro che parlavamo di “Tanto rumore per nulla'". Con l'aggravante che dopo tanti annunci mediatici, non è in campo nessuna vera norma per far funzionare meglio la Pubblica amministrazione
Il Brunetta naturalmente smentisce, istericamente saltellando non fa altro che ripetere che “non è cambiato nulla” e conferma che è colpa degli “antitaliani golpisti”.
Peccato che ci sia una legge la 102/2009 a sbugiardarlo. GPS
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