A Casola Valsenio, che si fregia
del titolo di "Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati", le antiche
tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante si esprimono anche
nella salvaguardia di alberi da frutto di varietà ormai abbandonate o uscite di
produzione, vive solo nei ricordi degli anziani. A questi frutti dimenticati la
città dedica un doppio appuntamento autunnale con la Festa dei Frutti
Dimenticati, in programma il 12-13 e poi il 19-20 ottobre.
Piante spontanee o coltivate
negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo
Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione
autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura
per l'inverno. Salvati dall'estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha
conosciuti nel passato e di chi li vede per la prima volta, sono frutti
profumati, dai colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere
spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere
volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane, marroni.
La ripresa d'interesse verso i
frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di
conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo nel corso della
Festa dei frutti dimenticati si svolge un concorso di marmellate e uno di dolci
a base di marrone, mentre i ristoranti della zona propongono per tutto
l'autunno la "Cucina ai frutti dimenticati". Si tratta di piatti che
utilizzano i prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine
sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte
potere evocativo.
A Casola Valsenio i frutti
dimenticati si sposano perfettamente con le piante aromatiche del locale
Giardino Officinale, e danno vita a piatti straordinari come le insalate di
sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce, o di finocchio selvatico con
tarassaco, cerfoglio e salsa di melograno, ottime se condite con l'olio extravergine
Brisighello. Nei menù che si potranno assaggiare in questo periodo compaiono i
risotti di pere volpine, l'arrosto di arista con castagne e lamponi o il rotolo
di vitello al melograno, la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole
ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole.
E ancora: la salsa di rovo e di
gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i
dessert con pere volpine, castagne, l'alkermes. Un gruppo di frutti dimenticati
serve per preparare un antico piatto tipico, il "migliaccio", che
richiede mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo
grattugiato, canditi, riso e, nella versione "antica", sangue di
maiale in aggiunta.
Info: Pro Loco Casola Valsenio
tel. 0546 73033 e www.terredifaenza.it
Scarica il programma della Festa dei Frutti dimenticati che
si svolgerà nei due weekend. Sabato 12 e Domenica 13 ottobre – Sabato 19 e
domenica 20 ottobre. Dal sito della Proloco di Casola Valsenio il Programma in pdf QUI
Sempre on line il regolamento scaricabile per partecipare
alla "Festa dei frutti dimenticati" sempre dal sito della Proloco di Casola Valsenio
Per saperne di più è’ on line anche il sito della Festa dei Frutti dimenticatidi Casola Valsenio.
Qui si parla di azzeruole, noci, avellane, prugnoli, mele
della rosa, corniole, melegrane, corbezzole, giuggiole, pere volpine, cotogni,
marroni e nespole.
La loro storia e tradizione, il recupero culturale e
materiale, le proprietà e l’uso nella gastronomia e oltre 50 ricette dei
ristoranti del territorio.
Poi gallerie di immagini dei frutti esposti e delle
bancarelle nelle varie edizioni e naturalmente non mancano i video.
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