venerdì 31 ottobre 2014

Il ritorno degli Speleo

A un anno di distanza dall'incontro internazionale Casola 2013 Underground, la speleologia torna a Casola Valsenio in occasione del ponte del 1 novembre.

Questa volta lo fa in modo del tutto informale. Sabato 1 novembre a Casola Valsenio, o meglio Speleopolis la città amica degli Speleologi, ospiterà infatti alcune iniziative per rinnovare il rapporto ormai ventennale tra la cittadina e i “geografi del vuoto”, come si sono definiti gli speleologi nel 2010.

L'incontro parte nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00 con evento aperto a tutti.


Nel Cinema Senio si terranno alcune proiezioni di filmati e di racconti di esplorazioni e studi speleologici, con immagini inedite dei grandi abissi e delle nuove aree carsiche oggetto di interesse degli speleologi italiani.

La sera sarà riservata tradizionalmente al momento conviviale in stile “speleobar” presso la Casa degli Olmatelli, luogo ormai abituale per gli speleologi, a rinsaldare la lunga amicizia con Casola Valsenio.

Nel corso della giornata si terranno alcuni momenti di confronto su temi di particolare interesse quali l'organizzazione di spedizioni ed esplorazioni in aree remote del pianeta, nell'ottica di una futuro aggiornamento della Charta di Casola sull'Etica delle esplorazioni, così come nuove metodologie di misurazione degli ambienti sotterranei e di documentazione filmata.

Ancora una volta, sebbene in modo informale, Casola-Speleopolis, la Vena del Gesso Romagnola abbracciano gli speleo. Un territorio e una comunità che ha promosso, sostenuto e accolto dal 1993 ad oggi circa 15.000 speleologi provenienti da tutta Europa e non solo, diventando la casa comune degli amanti del mondo sotterraneo.
Riccardo Isola (Ufficio Stampa Comune Casola Valsenio)

lunedì 6 ottobre 2014

Ecco il 98° Giro d'Italia, Casola c’è

E’ stata presentata oggi a Milano l’edizione numero 98 del Giro d’Italia, si parte da Sanremo e si arriva a Milano. Lungo 3.481,8 km in 21 tappe dal 9 al 31 maggio 2015

È questa, in estrema sintesi, la 98esima edizione del Giro d'Italia: 1 cronosquadre, 1 cronometro individuale, 5 tappe di alta montagna, 7 tappe pianeggianti e 7 di media montagna.


L’ 11.ma Tappa del Giro d'Italia, mercoledì 20 maggio 2015, che da Forlì porterà la carovana rosa fino all’arrivo di Imola (Autodromo Ferrari) km 147, attraverserà Casola Valsenio, come nel 2009. 

Il percorso della carovana nel territorio casolano sarà: Zattaglia – Monte Albano – Casola Valsenio – Prugno

Per sapere tutto sulla QUI





giovedì 2 ottobre 2014

Ecletttismi, foto e... racconti in una mostra

Una seducente iniziativa di Claudio Caprara da non perdere
“Eclettismi” è la mostra di Claudio Caprara che inaugura a Imola domani. Si tratta di una personale di fotografie che Caprara, esperto di comunicazione ed ex direttore di “sabato sera”, ha scattato in trent’anni di vita, una scelta tra le tanti immagini che hanno segnato i suoi viaggi, i suoi luoghi e la sua vita.


L’appuntamento per l’inaugurazione è per domani venerdì 3 ottobre, ore 18, alla sala Sersanti. Poche parole e subito dopo la visita in anteprima alla mostra allestita al centro polivalente “Gianni Isola”. 
Nei giorni successivi l’apertura, fino al 12 ottobre, osserverà i seguenti orari: sabato 4, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; domenica  5 dalle 10 alle 12; martedì 7 dalle 10 alle 12; giovedì 9 ottobre dalle 10 alle 12; venerdì 10 dalle 17 alle 19; sabato 11 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; domenica 12 ottobre dalle 10 alle 12. 

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giovedì 25 settembre 2014

Le 4 giornate di Casola Valsenio

XXIV° EDIZIONE DELLA “FESTA DEI FRUTTI DIMENTICATI” nelle vie del centro storico dalle ore 10,00 alle ore 20,00

Azzeruole, giuggiole, sorbe, pere volpine, nespole, corniole, mele cotogne: sono solo alcuni di quei frutti autunnali del passato scomparsi dalle nostre tavole e dalla nostra memoria.
In un tempo non lontano quei frutti, minori ma preziosi, venivano raccolti dai boschi e dagli alberi spontanei che spesso crescevano vicino a casa e accatastati nelle soffitte dei contadini come riserva per i duri mesi invernali.
Ventitré anni fa Casola Valsenio ha pensato di riscoprire questi “frutti dimenticati” e dedicare loro una festa che nel tempo è diventata sempre più importante e apprezzata per la cura e l’originalità.
Quest'anno l'appuntamento raddoppia con due fine settimana (11/12–18/19 ottobre 2014)  che abbracciano i frutti dimenticati e il "marrone di Casola Valsenio”.
Le Aziende agricole casolane espongono, in scenografiche bancarelle, i frutti autunnali raccolti da vecchie piante sopravvissute o da nuove piante collocate dopo la ripresa di interesse verso questi prodotti naturali.
 Per saperne di più scarica il pieghevole con il programma completo QUI

lunedì 1 settembre 2014

Dal 4 al 7 settembre si festeggia il 70° anniversario dei combattimenti di Monte Battaglia, domenica sarà presente il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti

CASOLA VALSENIO. Ricorre quest'anno il 70° anniversario dei sanguinosi combattimenti che nel 1944, durante il passaggio del fronte nella II Guerra Mondiale, sconvolsero il crinale tra Senio e Santerno, con epicentro Monte Battaglia e la sua rocca medievale. Gli scontri iniziarono il 27 settembre 1944, quando i partigiani della 36ma Brigata Garibaldi vi si appostarono insieme ai Blue Devils americani. Da quel momento i tedeschi tentarono di tutto per riconquistare la vetta. Sul monte, dal 29 settembre rimasero solo gli americani, rimpiazzati il 5 ottobre da reparti inglesi che vi rimasero, combattendo, fino all'11 ottobre.
Quel luogo di sangue e di dolore è oggi diventato oggi luogo di riconciliazione e di pace, di impegno contro la sopraffazione e la guerra. E l'incontro che vi si svolge ogni anno, nella prima domenica di settembre, è l'occasione per ribadire la volontà e l'impegno per la pace.
Il programma degli eventi commemorativi prevede per giovedì 4 settembre alle ore 20.30 nella sala Nolasco Biagi la presentazione del libro a fumetti "Monte Battaglia - una storia della Linea Gotica". L'opera di Paolini, Cortesi, Peddes narra dello sfondamento della Linea Gotica nel settembre 1944. Seguirà la proiezione del video su Aurelio Ricciardelli "Partigiano per sempre".
Venerdì 5 settembre alle ore 20.30 nella sala Azzurra del Municipio si terrà l'inaugurazione della mostra fotografica "La 'piccola Cassino' tra guerra e pace" realizzata dall'ANPI e dal Circolo Fotografico Casolano.
Sabato 6 settembre alle 18.00, nella Biblioteca comunale "Giuseppe Pittano" verrà presentato il libro "Monte Battaglia 1944 - Dal mito alla storia" di Valerio Calderoni.
Infine domenica 7 settembre alle ore 9.15 ci sarà il ritrovo presso il Municipio di Casola Valsenio con la posa di una corona d'alloro al monumento di Largo Giuseppe Nembrini e ai cippi di Sant'Apollinare e San Rufillo. Alle ore 10.30, a Monte Battaglia scoprimento della targa dedicata a Aurelio Ricciardelli 'custode' di Monte Battaglia. 
Di seguito proseguiranno le celebrazione del 70° anniversario dei combattimenti di Monte Battaglia alla presenza delle Autorità civili, militari e delle Associazioni combattentistiche e d'arma. Per l'occasione è previsto l'intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti. Si continuerà con il pranzo organizzato dall'ANPI di Casola Valsenio e Castel del Rio e nel pomeriggio musiche e storie della Resistenza.
Riccardo Isola (Ufficio Stampa Comune Casola Valsenio)

mercoledì 28 maggio 2014

giovedì 22 maggio 2014

Per farlo conoscere...anche senza aperitivi !!!





“A Casola Valsenio c’è invece l’ex consigliere provinciale Oriano Casadio (già noto alle cronache giudiziarie per due procedimenti pendenti entrambi già a dibattimento, uno per appropriazione indebita aggravata e uno per false fatture)”  GPS

mercoledì 7 maggio 2014

Gommone padano

Questa l'avevamo persa. E’ una di quelle notizie che suscitano intenerimento fino a “sbragare” nella pietà.
Dopo la memorabile impresa dell’ “Ultimo Tanko a Casale” ritrovato dai Ros di Brescia che un gruppo di estremisti legaioli intendeva utilizzare per alcune azioni militari a San Marco, ci tocca segnalare le gesta gloriose del mitico “gommone padano”.
Nel polemica anti sbarchi immigrati si deve convincere la plebe legaiola che in fondo quella traversata non è poi così pericolosa e che è inutile che i clandestini facciano le vittime.
Così un commando di sette militanti legaioli, Diego e Giovanni Murtaro, Michele Brambilla, Gino Troisi, Giacomo Gremini, Fausto Sarti e Remo Girenni, senza pensarci due volte, sono partiti all’alba da Modena, la loro città, tutti a bordo di un’auto con un gommone al rimorchio, per arrivare a Melito di Porto Salvo, nell’estremo a Sud della Calabria.
Da qui si erano imbarcati tutti a bordo del “gommone padano” con tanto sventolio di bandiera della Lega Nord per dirigersi in Tunisia.
I sette, in prossimità di Malta, assistono sgomenti all’improvviso incendio del motore dell’imbarcazione. In seguito, nel tentativo di lanciare un razzo di segnalazione di emergenza sbagliano mira e bucano pure il gommone, mandando a bagno i militanti del partito verde. Poi fortunatamente riescono ad inviare un secondo razzo.
A ricevere il messaggio la Marina Militare di Malta, che con i mezzi di soccorso a disposizione ha trainato ciò che restava del mezzo in porto e fornito le prime cure ai poveri profughi padani.
Si è poi verificato un grave errore da parte delle autorità maltesi, i naufraghi padani sono stati trasferiti al centro d'accoglienza (CEI) Centro di identificazione ed espulsione invece che al centro trattamenti sanitari obbligatori (TSO).

Patetici. Vogliono fondare una nazione e non san far partire un trattore e manco guidare un gommone. GPS

mercoledì 23 aprile 2014

Partigiano per sempre - Aurelio Ricciardelli si racconta (Promo di due minuti)

Il documentario "Partigiano per sempre" sarà proiettato Giovedì, 24 Aprile alle 20:30 presso il cinema teatro Senio di Casola Valsenio. Aurelio Ricciardelli racconta la sua vita di uomo e partigiano: l'infanzia, la guerra, Monte Battaglia, la riconciliazione

martedì 22 aprile 2014

La lista "Centro-Sinistra Uniti per Casola" si presenta: 6 uomini e 4 donne. Età media 38 anni.


Da sinistra, Riccardo Albonetti (35 anni) Insegnante; Stefania Malavolti (49 anni) Coltivatrice diretta; Graziano Caroli (52 anni) Coltivatore diretto; Giulia Rivola (26 anni) Neolaureata in lingue; Maurizio Felice (46 anni) Operaio; Marina Bartoli (52 anni) Operatrice socio-sanitaria;Filippo Gentilini (32 anni) Agrotecnico; Daniela Rossi (43 anni) Ragioniere; Manuel Giorgi (24 anni) Studente Ingegneria meccanica; Unibosi Marco (24 anni) Studente Fisica della materia; il candidato Sindaco NICOLA ISEPPI (36 anni).

sabato 5 aprile 2014

Sensazionale a Casola Valsenio: scoperta la prima citazione della parola Sangiovese

Nella foto lo stralcio dell’ atto notarile datato 1672 che cita “tre filari di Sangiovese” nel podere Fontanella (Pagnano), in comune di  Casola Valsenio. Si tratta del primo documento conosciuto in cui si usa il termine “Sangiovese”
 


 Esclusiva per Fotostoria Casolana


Lunedì mattina 7 aprile Beppe Sangiorgi terrà al Vinitaly 2014 (Salone Internazionale del Vino e dei Distillati di Verona) – padiglione dell’Emilia Romagna - una conferenza sul Sangiovese partendo dal ritrovamento, ad opera di Lucio Donati di Solarolo di un atto notarile del 1672 che cita “tre filari di Sangiovese” nel podere Fontanella di Pagnano, in comune di Casola Valsenio, ma allora in comune di Brisighella. Normalmente in tale periodo nei documenti si citavano vigne e terre vitate, mai il nome dl vitigno. In questo caso però Maria Alpi, vedova di Francesco Santandrea, proprietaria ed abitante del podere Fontanella concede in affitto a don Donato Piancastelli, rettore della vicina parrocchiale di Pagnano, una vigna, riservandosi “tre filari di Sangiovese” posti verso la casa.
La scoperta è di notevole importanza per la storia della viticoltura romagnola e nazionale in quanto si tratta del primo documento conosciuto che cita il termine “Sangiovese” che oggi identifica il vino rappresentativo della produzione enologica romagnola e nazionale. In precedenza si trova solo una citazione attorno al 1600 in Toscana come Sangiogheto e di seguito, ma dopo il 1672, come Sangioeto, Sanzoveto e il più diffuso e radicato Sangioveto.

Un’importanza accresciuta dal fatto che viene citato il vitigno e non il vino, per cui si può desumere con certezza il luogo della coltivazione ed ipotizzare con fondamento una sua presenza antecedente, almeno nella zona, in quanto non impiantato da uno sperimentatore dell’epoca ma da un semplice proprietario agricolo a conferma che nella collina faentina il Sangiovese era coltivato già verso la metà del XVII secolo.
Questo apre nuovi scenari sulla storia della viticoltura in Romagna. La ricerca seguita al ritrovamento del rogito ha portato Sangiorgi ad ipotizzare che il vitigno Sangiovese sia sceso lungo le vallate del Lamone, Senio e Santerno dal crinale dell’Appennino tosco romagnolo dove molto probabilmente era coltivato dai monaci vallombrosani che in quella zona contavano ben quattro monasteri: Moscheta, Susinana, S. Reparata e Crespino.
Dall’area imolese a faentina si è diffuso in tutta la Romagna sempre con il nome Sangiovese e sanzves in dialetto, mentre in Toscana si è continuato a chiamarlo San Zoveto e soprattutto Sangioveto fino ai primi decenni del ‘900. Ciò lascerebbe intendere che il diffondersi e l’affermarsi del nome Sangiovese in molte regioni tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 non sia solo una questione linguistica ma sottintenda più sostanzialmente l’utilizzazione dei vitigni del Sangiovese romagnolo, rustico e resistente, per il reimpianto dei vigneti dopo l’attacco della fillossera.