martedì 20 maggio 2008

Il futuro, ritorno al baratto

Quando casualmente sono capitato nel sito, ho subito pensato: questa è una genialità.
Proporre la permuta pure e semplice dei prodotti, cioè lo scambio in natura o baratto è un’idea brillante.
Una volta, l’uomo lo faceva, attuava il baratto: che era lo scambio in natura di una cosa con un’altra. Allora questo sistema comportava ovviamente non poche difficoltà: per esempio, se offriva cinque maiali per avere un bue, l’uomo doveva trovare un venditore che avesse un bue e soprattutto che avesse bisogno di cinque maiali. Oggi c’è la rete che rende tutto molto più facile. Nel terzo millennio, potere acquistare un computer in cambio… un quarto di pecora, mi fa impazzire.
Più o meno così credo che sia nato il sito PersoPerPerso, per vendere e acquistare oggetti inutilizzati… senza denaro. Nel portale ideato da Michele Marino di Palermo, è possibile dare un valore e cedere ad altri quegli oggetti che ogni famiglia ha conservato da qualche parte della casa.
Per la compravendita si usa una moneta solo virtuale, denominata per l’appunto “valore”, da pagare ci sono solo le spese di spedizione. Gli intenti di questa nuova area di scambio sono riconducibili alle tre “erre” specificate nel sito, che stanno a significare: risanare, restituire e ristabilire. Ogni utente sia al momento della registrazione sia in seguito ad ogni inserimento di un oggetto, ritenuto idoneo e consentito, riceve da parte di
PersoPerPerso dei bonus “Valore”; ad ogni oggetto inserito l’utente attribuisce un appropriato valore di stima , proprio come se lo stesse realmente vendendo, e nel momento in cui l’oggetto sarà richiesto e “prelevato” da un altro utente acquisirà tali “Valori” che si aggiungeranno al suo conto personale
“Persoperperso – dice Michele Marino, fondatore del portale – dà un valore a tanti oggetti che riteniamo inutili, dando la possibilità, attraverso la cessione, di acquisirne altri. Da pagare ci sono solo le spese di spedizione a carico del destinatario. L’obiettivo è anche quello di porre un freno allo spreco e al consumismo e dimostrare che l’attuale, indebita produzione dei rifiuti, è un problema che i cittadini possono in parte risolvere da soli”. Il sito, pur essendo ancora poco conosciuto, a pochi mesi dalla sua creazione, nello scorso fine settimana ha avuto più di tremila contatti. GPS

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