lunedì 17 gennaio 2011

La castrazione chimica, la Lega, Ruby e le pulci

Vi ricordate quando i legaioli, oggi ormai ex celoduristi, inondavano la padania con gazebo e manifesti (foto) invocando la castrazione chimica nei confronti di chi “ha commesso reati a sfondo sessuale”.

Il "moderno" concetto più volte strombazzato dai nostri legaioli è stato sotterrato e scordato. Quando si tratta di un compagno di merende che è accusato di prostituzione minorile per avere avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne (Ruby), non dico ricominciare ad urlare la patacata della castrazione chimica, ma almeno, in nome delle radici cristiane padane, un buffetto no?
Nisba, il non vedo, non sento e non parlo delle famose scimmiette è imperante, come la Ruby che la pagano per tacere?
I gerarchi legaioli sfoderano la foglia di fico, fanno sapere che parleranno solo dopo il federalismo.
Finalmente in serata arriva la bofonchiata bossiana:"Berlusconi deve stare più attento e pensasse un po' di meno alle donne”, poi alza il mitico dito verso se stesso come per dire vedete come mi sono ridotto.
Agli amici legaioli che mi rimproverano sempre perchè li tratto male, per farmi perdonare voglio dedicare loro un proverbio e visto che ci sono mi voglio rovinare, addirittura in dialetto lombardo padano. A stà coi can se impieniss de pures (A stare coi cani, ci si riempie di pulci). GPS

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