sabato 12 marzo 2011

Faida fra cosche

Il "baciamo le mani" nel gergo mafioso, ci informano gli esperti, è un modo per sottintendere frasi del tipo "Vossia sa che per qualunque cosa si deve rivolgere a me. Rispondo di tutto e può star certo nessuno le arrecherà fastidio".
All’ amico Gheddafi, nell’ ultima venuta a Roma, le assicurazione gliele aveva date tutte, pure gli epocali bacini alle mani.
Poi l’ “nfame” si rimangia tutto, è stato naturalmente epocalmente frainteso. Così oggi il Saif al Gheddafi, il rampollo del boss libico, minaccia l’ incaprettamento (nel gergo della mafia, legare mani e piedi dietro la schiena con una corda che passa anche intorno al collo così da provocare una morte per autostrangolamento) di Papi”.
Traditori pagherete! Siamo rimasti scioccati dalla vostra posizione, anzi molto irritati, perché voi siete il primo partner della Libia al mondo; il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio. Il presidente Berlusconi è nostro amico.
Siamo vicini, amici. Perciò potevamo aspettarci questo da tutti, ma non dall'Italia!
Ecco perché "sarà guerra sino alla fine". GPS

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