venerdì 26 ottobre 2007

Cardinal Bertone sull’orlo di una crisi di nervi

Finiamola con questa storia dei finanziamenti alla Chiesa: l’apertura alla fede in Dio porta solo frutti a favore della società”. Il segretario di Stato Tarcisio Bertone, replica con durezza all’inchiesta sui costi dell’ora di religione. “C’è un quotidiano - lamenta - che ogni settimana deve tirare fuori iniziative di questo genere“.
Il quotidiano è La Repubblica, le inchieste di Curzio Maltese
La prima inchiesta sui conti della chiesa ha reso pubblico il “dono” (attraverso finanziamenti pubblici o detrazioni fiscali) dello stato alla chiesa che, nel 2006 ha raggiunto ben 4 miliardi di euro;

la seconda inchiesta è basata sull’8 per mille: L’inchiesta evidenzia il fatto che solo il 20% del finanziamento è destinato ad opere caritatevoli mentre l’80% rimane alla chiesa cattolica. Curzio Maltese analizza la spesa della chiesa cattolica sulla campagna pubblicitaria in aiuto alle vittime dello tzunami: 9 milioni di euro spesi in campagne pubblicitarie, 3 milioni di euro alle vittime dello zunami;
la terza inchiesta è incentrata sul mancato pagamento dell’Ici da parte della chiesa che risparmia ogni anno 400 milioni di euro appellandosi ad una legge del ‘92 (giudicata illegittima dalla Cassazione e dall’Ue che ha messo l’Italia sotto processo). L’inchiesta mette alla luce l’esistenza di alberghi veri e propri di proprietà della chiesa che non pagano l’Ici;
l’ultima inchiesta pubblicata riguarda le spese dello stato per mantenere l’ ora di religione: secondo l’ultimo dato ufficiale sarebbero 650 milioni di stipendi agli insegnanti di religione che nel frattempo sono diventati più di 25mila: di questi 14mila di ruolo.
Democrazia e religione di EZIO MAURO (immediata risposta del direttore di Repubblica)
L'attacco vaticano riguarda un'inchiesta giornalistica che analizza i costi a carico dei cittadini italiani per la Chiesa cattolica, dalle esenzioni fiscali all'otto per mille, al finanziamento alle scuole private, all'ora di religione: altre puntate seguiranno, finché il piano di lavoro non sia compiuto. Finiamola? E perché? Chi lo decide? In nome di quale potestà? Forse la Santa Sede ritiene di poter bloccare il libero lavoro di un giornale a suo piacimento? Pensa di poter decidere se un'inchiesta dev'essere pubblicata "ogni settimana" o con una diversa cadenza? E' convinta che basti chiedere la chiusura anticipata di un'indagine giornalistica per evitare che si discuta di "questa storia"? Infine, e soprattutto: non esiste più l'imprimatur, dunque persino in Italia, se un giornale crede di "tirar fuori iniziative di questo genere" può farlo. Salvo incorrere in errori che saremo ben lieti di correggere, se riceveremo richieste di rettifiche che non sono arrivate, perché nessun punto sostanziale del lavoro d'inchiesta è stato confutato.
Al Cardinal Tarcisio vorremmo ricordare che siamo in Italia. Per adesso in Italia vige ancora la Costituzione Repubblicana. La Costituzione Repubblicana garantisce la libertà di pensiero ai suoi cittadini, e finché c’è la usiamo per dire quello che pensiamo: il trattamento fiscale di cui gode la chiesa in Italia è una porcheria! GPS
Leggi le 4 puntate dell'inchiesta

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