lunedì 9 marzo 2009

La Luisona, Grillo e Feltri

La signora Gulmina è solita raccontare delle storie. Una di quelle storie parlava di una certa Luisona. La Luisona era una lucciola, cioè la dava per soldi. Origine venete, il top del professionismo nel settore è sempre venuto da là, ma ha sempre esercitato a Imola.
La storia racconta che la nostra Luisona, giovanissima e bella, all’inizio della carriera si era fatta le ossa, insieme ad un paio di colleghe, al seguito delle truppe italiane che occupavano l’ Etiopia.
Quando venne proclamata la nascita dell'Impero italiano, siamo a maggio del 1936, e l' incoronazione di Vittorio Emanuele III come Imperatore d'Etiopia, Luisona e company si trovavano proprio ad Addis Abeba.
Nei tre mesi di permanenza in suol d’Africa, la Luisona e company si “fecero” un ‘intera brigata.
Rientrata in Italia, continuò il mestiere, arricchito da una sconfinata esperienza. La sua fama si era estesa a tutto il comprensorio e oltre. Nell’ immediato dopo guerra era gettonatissima, la storia vuole che stormi di omaggioni abbandonassero, in sul calar del sole, le loro dimore nelle Vallate del Senio e del Santerno per approdare in via Lughese, in quel di Imola. Non senza malizia, la Gulmina si soffermava e ricamava poi su un particolare piccante. Ospite della Luisona ci fu anche un prete, che dopo la visita, all’uscita non trovò più la sua bicicletta e dovette risalire tutta la Vallata a piedi. La Luisona era donna di grande carattere e orgogliosa, precisa la Gulmina, se qualcuno l’ avvicina in modo con proposte spinte, usava dire:”Cosa credi, che sia una puttana?”.
Questa storia c’è venuta subito in mente quando abbiamo letto sulle agenzie di stampa di ieri che Beppe Grillo ha presentato ieri le "sue" liste civiche per prossime elezioni amministrative (quelle del bollino blu). Fra l’altro dicendo:
«Dobbiamo preparaci ad una miseria a cui non siamo assolutamente abituati, ma che ci farà molto bene perchè toglierà di mezzo tutti i bisogni inutili. È una grande opportunità».
Adesso togliere i “bisogni inutili” ad uno che si ritrova un' entrata annua di 4 milioni di euro l’anno, forse qualche margine l’avrà, diventa un po’ più complicato per chi ha la pensione al minimo o si ritrova uno stipendio di poco superiore ai 1000 euro, praticamente la maggioranza degli italiani. La sfigata battuta grillina sta politicamente in perfetta sintonia (guarda caso) con il Feltri, Gran Mandarino di Sua Immunità, che solo poche settimane fa ebbe a scrivere:“ La crisi fa bene. Se cresce la disoccupazione, caleranno gli immigrati, i nostri figli dimagriranno e ci occuperemo più del nonno: quel che fa male al portafogli può fortificare l'animo”. Se provate a chiedere a questi signori se la crisi fortifica loro l’animo, vi risponderanno come la Luisona: :”Cosa credete, siam mica puttane?”. GPS

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