domenica 29 aprile 2007

Si sono persi il Parco


La Contea di Tolintecul comprende 6 comuni e due province essa si stende per circa 13 leghe.
La caratteristica della Contea è rappresentata da un vero e proprio baluardo litologico, definito in maniera particolarmente appropriata dal geologo Sacco "una muraglia naturale che separa nettamente la regione subappenninica pliocenica da quella subappenninica miocenica", e che gli abitanti di Tolintecul chiamano "la Vena del Gesso".

I Tolinticulesi hanno discusso per circa 6 lustri, se fare di questo “baluardo litologico” formatosi milioni di anni fa, un parco della terra dell’Emilia Romagna.

I capitani dei Castelli della Contea , il Conte Bizantino e la Contessa Felsinea nel periodo elettorale e nei loro Programmi per 2 lustri hanno promesso il parco.
Sentite cosa scriveva nel PROGRAMMA DI GOVERNO il Conte Bizantino:
“L'altro grande obiettivo e' quello di completare all'inizio del prossimo mandato l'iter legislativo di costituzione del Parco Regionale della Vena dei Gessi Romagnoli che comprende gli ambienti naturali dei territori collinari dei Comuni di Casola Valsenio, Brisighella e Riolo T. e dell' Imolese.
Questa è per noi una scelta qualificante sia per meglio salvaguardare un patrimonio naturalistico importante e peculiare ma anche per costituire uno dei punti di forza dello sviluppo della collina basato sull'intreccio fra prodotti tipici e di qualità dell'agricoltura, ambiente e turismo naturalistico, culturale e termale.
La scelta che intendiamo confermare e' quella di costruire un Parco vivo che tenga conto delle esigenze delle popolazioni locali e che ne favorisca la crescita in termini di sviluppo economico, di occupazione qualificata e di qualità della vita, un Parco gestito dai Comuni e dalla comunità locale.
La rapida costituzione del Parco può consentire di concentrare sul territorio collinare risorse importanti derivanti dalla legislazione dei Parchi, dall'Obiettivo 2, dal Leader Plus e da altri programmi comunitari (es. Life) che possono consentire di creare percorsi turistico naturalistici di straordinario interesse intrecciati ai percorsi enogastronomici delle strade dei vini e dei sapori, realizzare armoniche strutture di servizio ( Centri visita, aule didattiche ecc. ) essenziali per l'identità del Parco e per il turismo scolastico e naturalistico, qualificare l'insieme delle strutture turistiche, da quelle ricettive a quelle termali e sportive, favorendo una crescita delle presenze e un allungamento della stagione turistica “

Poi finalmente il gran governatore della Terra dell’Emilia Romagna emise il suo editto definitivo è fu decretato la costituzione del Parco.
Due lunghi anni sono trascorsi da quel 15 febbraio 2005, e nelle terre di Tolintecul il silenzio è come una tomba, per i capitani dei Castelli, il Parco si è perso e l’editto del gran governatore conta come il 2 di coppe.

E allora??? “Questa è per noi una scelta qualificante…” “La rapida costituzione del Parco può consentire di concentrare sul territorio collinare risorse importanti…” ” lo sviluppo della collina basato sull'intreccio fra prodotti tipici e di qualità dell'agricoltura, ambiente e turismo naturalistico, culturale e termale.“????

Ma non solo, si sono attivate pure le norme di salvaguardia, così oggi soli vincoli e prescrizioni e sotto il vestito niente, come dicevano i seguaci della nera contea contro il parco.
Veramente un bel risultato.

E come si dice nella nostra Contea: La vita è una tempesta, ma prenderla nel culo è un lampo.

GPS

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