martedì 4 settembre 2007

Imola la nuova Centrale, tempi da record

Pronta a fornire calore già da ottobre 2008Poco più di un anno di lavori per vedere all’opera la nuova centrale di Hera. L’impianto termoelettrico di via Casalegno potrebbe già fornire calore alla città a partire da ottobre 2008. Questo l’auspicio della holding che da poche settimane ha dato il via al cantiere dentro l’area dello stabilimento imolese di via Casalegno dopo aver superato tutte le tappe relative alle autorizzazioni. Un percorso che è durato quattro anni per superare le soglie imposte dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune, e dagli altri enti pubblici. Un lungo periodo che a prima vista può sembrare una perdita di tempo, ma che invece il gruppo ha sfruttato per apportare le modifiche e rendere il progetto più funzionale. A confermarlo è direttamente la divisione Costruzione grandi impianti della holding, il settore di Hera che si occupa di realizzare la centrale di Imola, che intanto aveva provveduto a indire le gare d’appalto. «Per questo motivo, una volta arrivato il "pronti via", non c’è stato bisogno di far altro che dare avvio ai lavori» confidano. Secondo le previsioni della holding, l’impianto dovrebbe essere pronto nella stagione termica 2008/2009. Il condizionale è d’obbligo, ma per l’azienda ci sono tutti i presupposti per fornire calore già da ottobre 2008.La centrale termoelettrica costerà tra i 65 e i 70 milioni di euro. Una cifra che rispetto alle prime stime è aumentata di qualche milione necessari per acquistare materiali più moderni ed efficaci. Tra questi, ad esempio, troviamo le turbine principali della Rolls Royce o apparecchiature fornite dalla Siemens. Per ogni pezzo che farà parte della centrale l’azienda ha indetto gare di portata europea. Come per i macchinari, anche per la realizzazione della centrale l’azienda ha dato vita ad una gara d’appalto ad hoc. Ad occuparsi delle opere civili saranno soprattutto "mani imolesi", dal momento che le opere civili verranno realizzate da un consorzio capeggiato da Cesi e la Cefla.Ma la nuova centrale, che sarà gestita da Hera Imola-Faenza, avrà anche la particolarità di non temere i black out. La divisione Grandi impianti dell’azienda multiservizi ricorda che la centrale di Imola non produrrà solo calore, ma anche energia elettrica. Fin qui nulla di nuovo, ma sarà proprio la produzione di energia a giocare un ruolo importante nelle emergenze. «Se per caso viene un black out come quello del 2003 - commenta il responsabile della divisione Grandi impianti -, la centrale di via Casalegno comincerebbe ad erogare energia elettrica alla città. La produzione di quest’ultima è stata studiata per soddisfare il fabbisogno della città e di qualche suo comune limitrofo. In questo caso Imola sarebbe un’isola, unica in Italia, a non doversi preoccupare delle conseguenze dei balck out grazie alla sua autonomia. Per meglio chiarire l’idea, sarebbe come se la città avesse un suo generatore privato che si mette in funzione nel momento del bisogno». Matteo Pirazzoli (da nuovodiario.com).GPS

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