lunedì 5 novembre 2007

Aqua City

L'avvenire delle città è sull'acqua. Vivremo su case galleggianti in mezzo a mari, laghi e fiumi. A Dubai il futuro è già realtà. A Bologna, in questi giorni, architetti di tutto il mondo si sono confrontati con il Waterfront, presentando una serie di progetti avveniristici.
È Albert Speer che incontra Walt Disney... L'ha liquidato così Mike Davis il più grande paradiso artificiale del mondo. Lui è un urbanista radicale, marxista e umanista, il paradiso è invece quello che si sta costruendo nel Golfo, a Dubai.
Sogno o incubo, dipende dai punti di vista. Agglomerato di isole e canali, di terra strappata al mare, giganteschi arcipelaghi dalle forme fantascientifiche (o televisive) di palmizi e mappamondi, un'area che è grande sette volte Manhattan, pronta a ospitare centinaia di migliaia di persone: tutte ricchissime.

Un mega-condominio di lusso, insomma, perché come hanno dichiarato ingegneri e general manager della maggiore compagnia che finanzia il tutto (la Nakheel's), "forse non tutti vogliono comprare un pezzo di terra, ma ognuno di noi sogna un'isola". E qui, nel futuro arcipelago dei famosi, se ne possono già comprare più di 300. (da l’Espresso). (clicca sull'mmagine per ingrandirla) GPS
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