martedì 16 settembre 2008

Crisi, chi?

A Londra infatti non la conoscono.
Succede all'asta londinese delle opere di Damien Hirst che è partita in secca controtendenza con il pessimismo economico mondiale, stabilendo nella prima giornata un record per un'asta di un singolo artista con 70,5 milioni di sterline.
Altri “pezzi” battuti e venduti:
Il 'Vitello d'oro' di Damien Hirst è stato venduto per 10,3 milioni di sterline (13,02 milioni di euro). L'opera, un vitello di 18 mesi installato in un acquario di formolo con gli zoccoli, le corna e un disco in oro di 18 carati messo sulla testa, era stimata tra 8 e 12 milioni di sterline.The Kingdom (uno squalo tigre in formaldeide) ha raggiunto i 9,5 milioni, il doppio rispetto alle previsioni della casa d'aste.
Un altro pezzo che ha largamente superato le stime è stato Fragments Of Paradise, un'opera di acciaio, vetro e diamanti artificiali: è stato venduto per poco meno di 5,2 milioni di sterline, il triplo del previsto. (fonte ansa.it)
Come sempre ha ragione la signora Gulmina: i sold i jè, sol chiè amucìe (i soldi ci sono, solo che sono ammucchiati).
Così quelli della mucchia si fanno il “Vitello d’oro”, noi il "quartino" di pollo Amadori.
Ma non disperiamo, fra un po’ arriveranno quelli di “Nomisma” ha indicare il valore reale delle cose. Matematicamente statisticando con la media del pollo ci convinceranno che a noi è toccato un agnellino di latta, certo di latta ma pur sempre un agnellino. GPS

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