sabato 18 luglio 2009

Abruzzo, la festa è finita

Ci vuole sempre un pò di pazienza ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
Così all’Aquila, dove in questi mesi ci si è sprecati con le passerelle e sfilate di ogni tipo, sempre bene attenti di essere filmati con tanto di contorno di macerie, dove si è consumata la più squallida speculazione politica su una tragedia umana, fatta di distruzione, morte e dolore, che il Bel Paese ricordi è finita la festa.
Finito lo show, spente le luci, sparite le telecamere, Potenti e Vip in altre faccende affaccendati, gli aquilani sono rimasti con le loro macerie e loro tende. Insomma finita la festa gabbato lo santo.
Sapete quanto ci è costato il G8? Nessuno ancora lo sa di preciso. Il Bertolaso, regista del “grande successo del summit”, aveva sfarfugliato una cifra pari a circa 50 milioni di euro.
Il Governo, che non ha i soldi, ha pronto un "decretino" con cui chiede ai terremotati abruzzesi di restituire il 100 per cento delle tasse sospese dopo il sisma a partire dal primo gennaio 2010. Si tratta per gli abruzzesi di “restituire per due anni 23 milioni di euro al mese”.
Il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialenti, è infuriato contro questo “decretino” fiscale: “che impone ai residenti nei Comuni terremotati la restituzione al 100 per cento, a partire dal prossimo gennaio, delle tasse sospese fino a dicembre per il sisma”, "Nel momento in cui il Paese, rappresentato dal governo, decide che L'Aquila è tornata in una situazione di normalità e, quindi, può pagare tranquillamente le tasse: nulla di più falso, qui siamo ancora fermi al 7-8 aprile mattina. Con questa situazione fiscale l'economia aquilana non può ripartire". "Non possiamo farcela a pagare queste tasse a gennaio" ha più volte ripetuto Cialente. "Qui ci sono commercianti, artigiani, piccole imprese che non hanno un posto materiale dove lavorare. Figuriamoci se possono restituire un miliardo di euro in due anni. Non possiamo assolutamente farcela" ha ribadito. "E' come prendere il sangue a una persona anemica. Forse non hanno capito che le uniche attività aperte in città sono i chioschetti che vendono arrosticini la sera". (fonte Asca.it)
Naturalmente è tutta una esagerazione, un nuovo complotto. Gli aquilani possono stare tranquilli perché il Papi cerca casa da quelle parti. (vignetta di Maramotti su l’ Unità di oggi). GPS

Nessun commento: