giovedì 8 ottobre 2009

I Galli del nord non cantano più la bella Gigogin

Il nostro corrispondente dal profondo Nord ci informa che nelle valli padane, da quelle Bergamasche alle Valli del Luinese, dall’ Alta Val di Susa alla della Valcuvia, ecc, per tutta la notte si è udito un interminabile canto popolare.
Favorito dall’eco delle valli, le ugole dei “vecchi Galli” di Bossi si facevano sentire anche nei centri del fondovalle.
Stavolta le melodie però non erano quelle classiche e tradizionali , “La figlia del Reggimento” ,”La Favorita” o “La bella Gigogin” ma un pezzo nuovo di zecca voluto dai legaioli.
Il “Popolo padano per il lodo Alfano”, musiche di Apicella e testi di Papi. Insomma, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
Ed eravamo pure state avvertiti, il celodurista era stato ieri chiaro: “In caso di bocciatura del Lodo Alfano? "Trascineremo il popolo".
Uno degli aspetti più incredibili del bubbone “lodo bocciato” è quello che fa emergere come “ i fieri guerrireri Galli legaioli” amino mettersi a carponi al cospetto del Papi.

La coppia Bossi – Papi ci ricorda che nel nostro paese c’è davvero bisogno di un nuovo lodo.
Ve lo già raccontato, ma oggi ve lo rammento. Ai tempi di Elisabetta I esisteva già sul piano giuridico, la puntuale definizione del fenomeno, laddove si stabiliva che il matto è «capace soltanto di momenti di lucidità» mentre l’idiota è un essere «incapace di accedere alla ragione».
Fra le due definizioni potete scegliere. Morale, la nostra Elisabetta I non voleva «idioti» e «matti» in Parlamento.
Ecco perché siamo per l’adozione nel bel paese del “Lodo lunatics” che si ispiri a Elisabetta I.
(vignetta di Sergio Stanio su
l’ Unità di oggi) GPS

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