mercoledì 18 novembre 2009

E’ tempo di Museo

Gamba tesa di Schifani contro Fini: "Se la maggioranza non è compatta, si torna a votare", il braccio di ferro all’interno del PDL attorno all'ipotesi elezioni anticipate fa un salto di qualità.
Dai mugugni di corridoio alle killerate del Giornale di famiglia: “Berlusconi deciso: tutti a casa. I finiani continuano la manovra di logoramento: a questo punto meglio affidarsi agli elettori“. la minaccia di voto anticipato entra con prepotenza nell’ufficialità e all’ordine del giorno della politica.
La mossa, suggerita da un Papi sotto torchio, che naturalmente smentirà, aggiunge confusione e sconcerto ad una situazione già tesa e confusa all'interno del governo.
La paralisi è totale. L’effetto annunci patacca, dopo 18 mesi di replay, è oramai esaurito.
L’avvitamento è vertiginoso, dalla ricerca dello "scudo giuridico" e legislativo contro i processi Mills e diritti tv Mediaset che è questione di vita o di morte, alla questione Casentino - Casalesi, all’implosione del PDL in Sicilia e adesso ci si mettono pure i legaioli che non solo vogliono le due presidenze, del Veneto e del Piemonte, e la vicepresidenza della Lombardia, adesso dicono anche di essere contro la privatizzare l’acqua. Insomma non se ne può più. Quella che si respira sembra sempre più aria da resa dei conti.
Molti cominciano a pensare che è giunta l’ora di consegnare "L’ Uomo della Provvidenza” alla storia e allocarlo in un museo sotto alle amate cure del Bondi. Le campane a morto sono già pronte per suonare? GPS

Nessun commento: