mercoledì 24 febbraio 2010

Di Girolamo e l’amico Mobkel non mi appartiene

Voi certamente non lo ricordate più, ma da rospi come siamo adesso ve lo faccio venire in mente. Il Nicola Di Girolamo è già stato nostro ospite, faceva parte di Quella sporca cinquina, ovvero l’ allegra compagnia degli "Italiani nel mondo" impegnata nella diffusione del PDL nel mondo.

Questo promotore della libertà di rubare, che per la procura di Roma: ”l'elezione di Di Girolamo è stata realizzata anche attraverso il determinante contributo di una famiglia della 'ndrangheta”. è stato preso di nuovo con le mani nella marmellata: “Il conto corrente i carabinieri lo hanno trovato alla Barclays Bank, Isole Seychelles, a nome della Waldorf Investment. Dietro quella società, secondo gli investigatori, ci sono due dei pezzi grossi finiti nella rete dei pm di Roma: il senatore Nicola Di Girolamo e Marco Toseroni, entrambi indagati, insieme al altre 54 persone, nella mega operazione su riciclaggio di denaro sporco del Ros e della Guardia di Finanza. Il conto corrente è di quelli pesanti: in pochi mesi ci finiscono dentro 36 milioni di euro”. La gigantesca rete di riciclaggio di denaro sporco con ramificazioni internazionali pare ammonti complessivamente a circa due miliardi di euro e 400 milioni di Iva evasa. Scenetta domestica quella fra l’ amico Mokbel e Di Gerolamo. Sentite il boss della 'ndrangheta Mokbel che lo ha aiutato ad essere eletto, come si rivolge al Di Gerolamo, promotore della libertà : "Non me ne frega un cazzo. A me di quello che dici tu...per me Nicò puoi pure diventà presidente della Repubblica, per me sei sempre il portiere mio, per me tu sei sempre il portiere no, nel senso che tu sei uno schiavo mio, tu conti sempre come il portiere, capito Nicò”. In quel mondo di libertà funziona così. Il senatore Pdl Nicola Di Girolamo nel corso della conferenza stampa pochi minuti fa ha dichiarato: "I fatti contestati non mi appartengono. Non ho mai avuto contatti con mafia, camorra e 'Ndrangheta". Non è ancora finita la conferenza stampa che dall’ Espresso arriva la conferma con tanto di foto: Il senatore Di Girolamo (al centro) con alcuni invitati alla festa elettorale dell'aprile 2008: a sinistra, con la giacca chiara, Gennaro Mokbel. Queste intercettazione sono proprio “secchiate di fango” come dice Papi, uno non può più litigare neanche con il suo boss preferito.

Già nel 2008 la Giunta per le elezioni aveva proposto all’aula di dichiarare decaduto dal suo seggio senatoriale. Ma l’aula lo ha salvato. Toccanti e determinanti le parole del senatore Cuffaro (condannato in appello a 7 anni per aver favorito Cosa Nostra) durante la discussione: "Onorevoli colleghi, mettetevi una mano sulla coscienza! Se votate per la decadenza quest’uomo sarà arrestato!". E i signori senatori misero una mano sulla coscienza.

Signori Senatori, la prossima volta la mano mettetevela nel cu... chissà che non salviate la faccia. GPS

1 commento:

marco ha detto...

grande verità , gente come di girolamo dovrebbe essere messa a pulire i cessi. per quanto riguarda mobkel ,dovrebbero utilizzare la gestapo per fargli rimpiangere di essere nato .