lunedì 20 settembre 2010

La bolognosità del Trota

L’inarrestabile ascesa dei legaioli in Emilia Romagna, pompata quotidianamente dai media, sta assomigliando sempre di più alla grande bufala mediatica dell'attentato al Papa, dove sei poveri e sfigati spazzini nordafricani di Londra si sono presi un grosso spavento, brevemente arrestati e poi rilasciati con tante scuse perché non c’entravano una mazza.
La manipolazione e uso strumentale delle (false) notizie è ormai una prassi poi ci si lamenta se la gente non compra più i giornali. Volete un semplice esempio? Le trombe annunciavano. “Il Peter Pan della politica nordista” (sic) sbarca a Bologna.
Infatti venerdì 17 il Renzo Bossi, meglio noto in padania come il Trota, al ristorante Kurssal di Bologna, annuncia che se proposto, accetterà di candidarsi a sindaco di Bologna.
Lo ha detto nel corso dei tre minuti o poco più di un comizietto nella sala pranzo.
La direttiva del Capo è di battere questo territorio”, ad ascoltarlo una ventina di giovani padani e il fior di leghisti in carriera, guidati dal commissariato Angelo Alessandri segretario nazionale della Lega Nord Emilia. (fonte la stampa.it)
Poi sfodera il suo pezzo forte: ”Le tasse che abbiamo pagato a Roma ladrona finiranno ai nostri sindaci”. Bravo, evviva, applausi, adesso però siediti che è già tardi e i tortellini si raffreddano.
Il Trota ha fatto una fortissima impressione ai legaioli nostrani, tanto che si sono premuniti, dopo la cena, di portarlo in pellegrinaggio al santuario della Madonna di San Luca per iniettargli un po’ di bolognosità.
Ma la Madonna, quella “del miracolo del sole che comparve splendido tra le nubi cariche di pioggia”, pare non abbia gradito tanto che pioveva come Dio la mandava giù.
Un accompagnatore che preferisce l’anonimato ha confessato sconsolato: “Questo non lo recuperiamo neanche se lo portiamo a Lourdes”. GPS

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