venerdì 12 novembre 2010

Dal Bunga bunga ai Nuclei Troie Armate

Sono mesi che vi avvisiamo che il Papi è cotto, ben rosololato e che più che un voto di sfiducia ha bisogno che qualcuno chiami il Centro di Igene Mentale.
Sentite che cosa minaccia da Seul:
Non mi dimetterò mai”, quasi grida al telefono Berlusconi dal ventunesimo piano dell’Hotel Hyatt, e dall’altro capo del filo lo ascoltano tramite interfono tutti i gerarchi del suo partito, riuniti a 8962 chilometri di distanza.
Il tono di voce è concitato, “Fini vuole eliminarmi, mi vuole morto fisicamente per la storia di Montecarlo, è convinto che gliel’abbia montata io. Ma se questi faranno il governo tecnico noi gli scateneremo contro la guerra civile, avranno una reazione come nemmeno s’immaginano...».
Poi la precipitosa fuga dalla capitale coreana, al termine di due giorni di summit G-20, senza tenere alcuna conferenza stampa, non era mai successo prima.

Tutto era pronto, l'ambasciata italiana aveva anche "prenotato" una saletta per i giornalisti. Ma all'improvviso è arrivato lo stop: “Niente conferenza stampa”, tutto annullato.
Rientra in gran fretta per preparare “la guerra civile” con i suoi “Nuclei Troie Armate”. GPS

1 commento:

Spartacus Quirinus ha detto...

Ci troverà pronti, all'erta e con la baionetta in canna dura e soda...