martedì 9 novembre 2010

Veneto, l'acqua e l’aria fresca di Bossi

Uscito dal cespuglio, dopo l’incontro di ieri col Berlusconi, il Bossi ci assicura: Il governo va avanti. Dal quartier generale leghista è uscito uno scarno comunicato stampa:
“L’incontro di oggi è stato positivo e proficuo ed è servito a fare il punto sulla situazione politica e sull’agenda di governo. Si è deciso di proseguire con l’azione riformatrice per realizzare il programma. Ne è emersa un’assoluta sintonia sui concreti problemi del Paese e sulle azioni da realizzare”

Che tradotto vuol dire, abbiamo la merda fino al collo e non sappiamo che pesci pigliare. Per ora appoggiamo Papi ma adesso guidiamo noi.
Tanto che questa mattina sulla Padania arriva la conferma:’ ’Se io ho il mandato a trattare? ,risponde il Senatur, mi hanno preso per il collo e io mi metto sull’attenti’’. In sostanza come affidare a Dracula le sacche di sangue dell’Avis.
Ma è soprattutto quel: “io mi metto sull’attenti’’ a causare i forti malesseri nel basso ventre dei Legaioli
L ’appeal di Papi anche in Padania è ai minimi storici, il malessere legaioli si fa sentire sempre più forte e trova voce tra Radio Padania, le pagine Facebook del Carroccio e i vari forum politici del popolo padano e si va giù duro:
“Lega nord perde dignità per colpa di un malato di sesso e onnipotenza ”, “Bossi sta ha sbagliato, avrebbe dovuto da tempo scaricare Berlusconi”, “lavoro 12-13 ore al giorno facendo una fatica enorme perché le aziende non sono più competitive: paghiamo il 50 per cento di tasse contro Austria e Germania il 22 per cento. Qualcuno mi può spiegare a cosa servono il Lodo Alfano o le intercettazioni per rendermi più competitivo '', “Basta con il Caimano”.
La pancia leghista in rivolta diventa incontrollabile e si è costretti ad oscurarla, così chiude la discussione nel forum dei Giovani padani e si cancella tutto.

Non sta andando meglio al duo B&B oggi in passerella, accompagnati dal presidente Zaia, nel Veneto piegato e mortificato dalle alluvioni che lo hanno sconvolto.
Il biglietto da visita è disarmante, ridicoli sin qui gli stanziamenti (20 milioni a fronte di un miliardo di danni stimati).
Inevitabili le contestazioni sia a Padova che a Vicenza, Tra gli slogan: "Dimissioni","andate a casa",
"Bossi, Berlusconi più soldi meno barzellette".

Poi a fine scampagnata fuori porta, le parole incredibili (è un efemismo) di conforto alle popolazioni alluvionate del Bossi: «Eravamo presi dalle beghe di palazzo, siamo qui a prendere un po’ d’aria fresca». Ma da chi siamo governati? Tranquilli, non bevete quell’acqua meglio un grappino. W la lega. GPS

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