giovedì 2 dicembre 2010

Aperta la caccia al “Gamma” legaiolo

Oggi giovedì 2 dicembre, alle ore 18, al circolo della stampa di Milano, sarà presentato "Metastasi" il nuovo libro-inchiesta di Gianluigi Nuzzi, scritto in collaborazione con Claudio Antonelli.
"Metastasi", queste sono le prime anticipazioni, contiene rivelazioni choc che documentano tutti gli intrecci tra ’Ndrangheta e Lega al Nord.
Si parla di un certo “Gamma”: sarebbe questo il nome in codice utilizzato per indicare un leghista di Lecco che “nel 1990, alla ricerca di voti per l’imminente elezioni del ’92 cercò o accettò contatti con l’allora potentissima famiglia di Franco Coco Trovato, narcotrafficante e boss di primo piano della ‘Ndrangheta, in carcere con una condanna all’ergastolo”.
Il “Gamma” avrebbe anche un “braccio destro”, il meno noto “Alfa” definito professionista molto affermato nel Nord Italia. “Metastasi” racconta storie feroci di estorsioni, appalti, connivenze con la politica, voto di scambio.
Come potete immaginare la caccia al famoso “Gamma” legaiolo è iniziata. Chi sia questo presunto esponente del Carroccio arrivato negli scranni più alti del parlamento, per ora non è dato a sapersi, ma si tratterebbe di un esponente di primo piano. Insomma uno che di carriera ne ha fatta nel partito della camicie verdi e col Sole delle Alpi nel taschino.
Da aggiungere che oggi il settimanale Sette (Corriere della sera) dà ampio risalto a questa notizia.

Mi sa che dobbiamo comprarlo e leggerlo, ma mi raccomando non dite niente al Maroni. GPS

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il terzo polo prende forma!

Occhi puntati sul 14 dicembre. E allora tutti contro Berlusconi! Si gioca tutto sulla (s)fiducia al governo. Al centro del vertice tenutosi tra Udc, Fli e Api la verifica dei margini di un accordo sulla mozione di sfiducia al governo annunciata dal partito di Pierferdinando Casini. All’incontro, che si è svolto nello studio del presidente della Camera, c'erano anche Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, Bruno Tabacci dell’Api e Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Fli. Conclusosi da poco il politburo, la triade (Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e Pier Ferdinando Casini) avrebbe raggiunto un’intesa di massima per presentare un documento insieme. Il terzo polo marcia verso una mozione comune per sfiduciare il governo e andare al governo senza passare per le urne! Pallottoliere alla mano, ai 36 deputati di Fli (escluso Gianfranco Fini presidente della Camera) si aggiungono i 35 voti dell’Udc di Casini, i 6 dell’Api di Rutelli, i 5 dell’Mpa guidati da Lombardo e i 3 Libem di Tanoni (complessivamente sono 85). A questi, poi, bisogna sommare i due deputati del gruppo misto, che hanno dichiarato di votare la sfiducia: l’esponente del Pri Giorgio La Malfa e l’ex azzurro Paolo Guzzanti. In totale, dunque, si arriva a quota 87. Giochi fatti, dunque! Ma prima di ufficializzare la mossa si terranno una serie di incontri, così, tanto per salvare la faccia e apparire un pò più democratici del partito 'padronale' del Cavaliere. Questione di facciata, non certo di sostanza (chiedete a Storace cosa ne pensa di Fini e della democrazia interna del partito ai tempi di MSI e AN)! Fini, così, vedrà i gruppi di Fli per comunicare la decisione (già presa senza di loro) e valutarla (!?) con i suoi. Al termine del vertice tra Fli, Udc, Api, Ld e Mpa a Montecitorio, Rutelli ha lasciato intendere che l’intesa è vicina: “La riunione di questa mattina è andata molto bene, c’è un’ampia convergenza tra di noi, non mi fate dire altro”. E Casini ha confermato: “L’incontro è andato benissimo”. Sembra la triade degli sfigati, in cerca di rivalsa: Fini che prima annega nelle acque di Fiuggi un partito (MSI), ne crea uno nuovo di zecca (AN), poi lo distrugge per fonderlo con un altro partito (FI) nel secondo polo (PDL) e oggi lo separa di nuovo per Futuro e Libertà: Gianfry, che ha perso la trebisonda appresso alla Tulliani, da delfino di Giorgio Almirante rischia di fare il baccalà a mollo; Rutelli nato da una costola di Pannella e cresciuto(!?) all'ombra prima di D'Alema, poi di Veltroni, l'eterno ragazzino, la giovane(!?) promessa che non riesce a... mantenere, spera di farlo adesso: la speranza è l'ultima a morire, ma per l'ex sindaco di Roma è eutanasia politica allo stato puro quella di farsi portare per mano, dal gatto (Gianfry) e dalla volpe (Casini), per rimettersi sotto l'ombra dell'albero dei miracoli; infine lui, Pierferdy Casini, l'erede nudo di Andreotti, Fanfani, Forlani, Gava, Cirino Pomicino, che si ritrova in mano, in tempo di euro, uno scudo... 'crociato' che non serve più nenache a racimolare i voti delle vecchiette e di qualche parroco di campagna, lui che ha sposato in seconde nozze la figlia di Caltagirone - palazzinaro e editore romano, suoi tutti i cantieri della capitale, suo "Il Messaggero", insomma, un aspirante Berlusconi! - per fare carriera politica, anche se per vocazione è panettiere nato: "da Pierferdy il Mago dei 2forni"!

Il Senio mormora ha detto...

Depressione, panico, ansia da sfiducia?
Sbattere con forza la testa contro il muro urlando come cazzo ho fatto a votarli e assumere una buona dose di testabenzodiazepine. GPS