martedì 18 gennaio 2011

Anche i preti nel loro piccolo si incazzano

Noi siamo stati fra i primi ad esortare il mons Fisichella a fare presto nel contestualizzare il “puttanaio” di Arcore, dopo esserci brillantemente riuscito con la bestemmia.
Contestaulizzare il bunga bunga pare sia un cincinino più complicato.
L’aiuto alle “ragazze bisognose” (
Caritas) e poi la sorpresa shock della “nuova fidanzata” si sono rivelate mosse patetiche, disperate e ridicole su cui è meglio stendere un velo pietoso.
Cosi il nostro Fisighella che si era messo subito al lavoro, dopo svariati giorni, non riesce a contestualizzare una minchia.
Pare che le maggiori difficoltà arrivino dal quel cavolo di Vangelo (prima o poi dopo la Costituzione, la giustizia bisognerà riformare anche quello e metterci una pietra sopra), “là dove Gesù evoca la tremenda pena dell'affogamento attraverso una macina appesa al collo per quanti fanno del male a bambini e a minorenni in genere”.
Per ora in Vaticano si fa il verso del pesce, ma i beni informati fanno capire che lo sconcerto e l’ imbarazzo sta arrivando anche nella Segreteria di Stato che ha fatto del Papi l’uomo della provvidenza.
La strada dell’omertà e della convivenza è tutta in salita e si fa sempre più fatica a praticarla, pare che preti, vescovi e cardinali stiano sotterrando l’ascia di guerra.
Intanto sono alcuni preti (mosche bianche) ad aprire il fuoco.

Don Luigi Ciotti, ieri sera, a L'infedele di
Gad Lerner
“Chi ha un ruolo pubblico deve sentire forte l’istanza etica di rispondere alla collettività. Oggi tutto è semplificato, quasi deriso. Oggi sento troppo spesso giustificare questi atteggiamenti e questo utilizzo delle persone: basta. E' davvero il tempo del disgusto”.

Don Andrea Gallo al
Secolo XIX:
«Com’è possibile che dal Cardinal Ruini a Bagnasco, da Fisichella fino al Santo Padre nessuno si indigni per il comportamento di Silvio Berlusconi?
«Alla Chiesa non importa più nulla dei poveri e dei deboli. Vive di privilegi, vuole difenderli e ne vuole conquistare di nuovi. Basti pensare all’8 per mille o ai contributi alle scuole cattoliche, che poi di cattolico non hanno proprio nulla. C’è anche l’esenzione fiscale sugli immobili della Chiesa, che non pagano l’Ici, o le politiche bioetiche».

Don Paolo Farinella al
Fatto quotidiano:
“Chi le ha detto che il Paese chiede la governabilità di questo governo, capeggiato da un mafioso corrotto e corruttore che ha ridotto la Nazione ad un cencio insozzato come dimostra il mercato inverecondo di parlamentari per restare a galla e salvarsi dai tribunali?”

Infine al mitico e colorito Don Giorgio dal suo
Blog:
"La gerarchia attuale della chiesa - notate la c minuscola - si è prostituita al potere più lurido
lasciandosi inculare per un pugno di... sovvenzioni pecuniarie! "

Come vedete anche i preti nel loro piccolo si incazzano e pare che anche al bambinello romagnolo: (nella foto tratta da la
piazza di Rimini) gli sia scappato: ”Ma, an la vègh cèra per mè, che tradotto dal romagnolo significa: Mamma non la vedo chiara per mè ovvero “C'è del marcio in Danimarca!”. GPS

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E poi ci sono altri tipi di preti....
http://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2011/01/13/441880-prete_inneggia_himmler.shtml
At salut..
Blicco

speradisole ha detto...

Questi preti mi sembrano la Fiom dei lavoratori (ovviamente con % più basse rispetto agli iscritti), hanno una gran voce, ma sono troppo pochi.
E dire che il Vangelo (non ancora riformato) è uguale per tutti.
Ciao Senio.