venerdì 21 ottobre 2011

Mingò e la laicità romagnola

Di fronte a certe notizie, inspiegabilmente siamo presi da strani sussulti e da un’ appetitosa acquolina in bocca.
Non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscere che a volte l’ unilateralità e la faziosità stanno nei nostri pensieri come la polvere di cioccolato nel Cocktail Alexander. Ma visto la faccia che ci siamo scelti nel nostro Avatar, la cosa ci pare scontata e non dovrebbero sorprendere nessuno.
Forse nella nostra formazione (o deformazione dipende dai punti di vista) ha influito un po’ troppo Mingò.
Mingò era un omone alto circa 2 metri, un gigante buono. Mingò ci teneva molto a dire che lui era un romagnolo anarchico, radical-repubblicano, anticlericale e mangiapreti. Figura storica abbastanza diffusa in Romagna di cui oggi si sono scialacquate le traccia ma forse non troppo.
Quando la nostra frotta di ragazzini era intenta a giocare al pallone, il Gigante buono si avvicinava e: “At piesle piò è giavlì o la mado…nàzaaa?” (Ti piace di più il diavolino o la madonnacciaaa). Questa ultima parola, pronunciata con un vocione gutturale aspro e imperioso, in verità lasciava poche scelte. Così noi eravamo fra coloro che per primi, giulivamente strillavamo: “E’ giavlì, è giavlì”.
Anche perché, dopo la risposta esatta, ci succhiavamo golosamente le caramelle che Mingò ci distribuiva sorridente.
Ma veniamo alla notizia sul Resto del Carlino di oggi. Ravenna e provincia sono i territori più anticlericali in Italia. Lo evidenzia uno studio pubblicato dal politologo Roberto Cartocci docente all’Università di Bologna.
Un tempo si diceva città di mangiapreti. E non è un caso che “gli strozzapreti” siano nati proprio da queste parti.
Siamo maglia rosa nel non versare nell’otto per mille alla Chiesa cattolica, quasi record gli studenti che non seguono l’ora di religione 18,8% contro il 9% nazionale, per quanto riguarda i nati fuori del matrimonio siamo al 32%, testimonianza di una forte presenza di coppie di fatto. Infine bene anche per i matrimoni civili che hanno sorpassato quelli celebrati in chiesa e si assestano al 51,9%.
Come si vede da questi parti in Romagna i Mingò spopolavano e la dominazione papalina forse l’abbiamo ancora nel gargarozzo. GPS

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