domenica 18 dicembre 2011

Iraqi Petrol, la fine di una grande idiozia

Erano le 21.30 del 19 marzo 2003, ora di Washington (l’alba del 20 marzo a Baghdad), quando il lupo lanciò l’operazione “Iraqi Freedom”. Per la verità si è poi saputo che non si trattava di libertà ma solo di sporco petrolio, insomma un Iraqi Petrol.
Nonostante che il peggior presidente della storia degli Stati Uniti, il George Bush, avesse assicurato che l’operazione si sarebbe risolta in 3 settimane e il primo maggio 2003 dichiarasse che la guerra era finita e vinta. Solo oggi la guerra in Iraq per gli americani si è veramente conclusa.
L'ultimo convoglio delle forze statunitensi, 110 mezzi corazzati e 500 soldati ha lasciato il territorio irakeno. Iraqi Freedom, nel momento di massimo impegno bellico in questi nove anni, ha contato 170mila soldati e 505 basi militari.
Solo gli americani hanno lasciato sul campo 4.483 soldati e oltre 32 mila feriti, più della metà aveva meno di 25 anni.
In quasi nove anni di conflitto hanno combattuto contingenti di altre 39 nazioni. La Gran Bretagna ha perso 139 soldati, mentre la spedizione italiana si è conclusa con 33 caduti.
Tra bombardamenti, scontri e attentati, i civili hanno pagato un prezzo enorme. Sono morti oltre 130 mila iracheni e 600 mila sarebbero i feriti, l’esercito iracheno ricostruito dopo Saddam ha avuto più di 16 mila vittime. L’ “Iraqi Petrol” pare sia costata 4 mila miliardi di dollari.
Uno sconosciuto senatore dell'Illinois aveva definito quella guerra «dumb», idiota.
Ma penso che nemmeno Obama pensasse fossero necessari circa 9 anni per porre fine a quella “idiozia”. GPS

4 commenti:

Anonimo ha detto...

L'intervento di Bush ha liberato il paese da uno dei sanguinari dittatoria della storia dell'umanità e gettato le basi per una rivoluzione storica epocale di tutto il medioriente. Bush, forse il miglior presidente americano assieme a Lincoln, non ha mai detto che l'operazione si sarebbe risolta in 3 settimane ed il primo maggio 2003 non disse che la guerra era finita e vinta ma che "le maggiori operazioni di combattimento erano finite" leggiti o ascoltati il discorso, almeno per una volta. la guerra è costata 750 miliardi di dollari, non 4 mila miliardi, a dimostrazione che gli ineterssi economici noncentravano fico secco senza cosniderare che i migliori appalti non sono neanche stati vinti dagli stati uniti
www.maurod.ilcannocchiale.it

Trino ha detto...

Mi piacerebbe vedere o capire quale guerra è stata positiva e utile.

Il Senio mormora ha detto...

Secondo uno studio condotto dal Pentagono gli Usa hanno speso complessivamente 802 miliardi di dollari per finanziare il conflitto. Questa è la cifra ufficiale emessa da coloro che si sono persi le armi di distruzione di massa, ricordi? La causa della guerra dicevano.

Joseph Stigliz, economista ad Harvard, sostengono che la guerra in Iraq è costata molto di più, circa 4 mila miliardi di dollari, una cifra che tiene conto anche dell'impatto che il conflitto ha avuto e continua ad avere sul bilancio e sull'economia americana.
Ad esempio, una stima di Linda Bilmes, professoressa di Harvard, afferma che si spenderanno tra 350 e 470 miliardi di dollari fino al 2055 solo per i reduci veterani, invalidi e mutilati.

La guerra contro l’Iraq è stata una delle più grandi catastrofi e sciagure dell’era contemporanea. Immotivata, immorale, illegittima, vile e voluta da un presidente fantoccio in mano alle lobby militari e gli interessi erano grandi come le montagne.

Sostenere l’assenza di interessi o si è in malafede o ubriachi. GPS

Linea Gotica ha detto...

fecero la guerra per le armi di distruzione di massa (che non esistevano e lo sapevano), poi spostarono l'accento su altri temi. fu una guerra costruita sul falso.