lunedì 20 febbraio 2012

Adda venì Verdini

Avevamo accennato al problemone nel Pdl di Modena, quello della falsificazione del tesseramento al partito.
All’improvviso, sotto la Ghirlandina, erano fioccati da tutte le parti “tesserati a loro insaputa”: neonati (sic), casalinghe disperate ma non tanto da iscriversi al Pdl e morti stecchiti.
Per arrivare fino a quei 240 iscritti risultati residenti in provincia di Caserta, quelli che hanno fatto sballare la Bertolini e lanciare il suo sospetto di infiltrazioni camorristiche.
Così per metterci una pezza, i grandi capi del partito degli onesti (fra loro si chiamano così perchè dicono che fa un certo effetto), hanno deciso di mandare in quel di Modena un commissario straordinario a prendere in mano la situazione e ristabilire correttezza, trasparenza e onestà.
Sapete chi sistemerà tutto? Il commissario Denis Verdini, quel Verdini che ha sul groppone una pesante richiesta di rinvio a giudizio per i loschi comitati d’affari relativi alla vicenda P3:
“per realizzare una serie indeterminata di delitti di corruzione, abuso d’ufficio, illecito finanziamento dei partiti, diffamazione e violenza privata, creando allo scopo una fitta rete di conoscenze nel mondo della magistratura, in quello politico e in quello imprenditoriale”, come vedete, è un pò come mandare Dracula a risanare l’AVIS.
Se però si parte dal bicchiere mezzo pieno, ai pidiellini modenesi è andata pure bene, poteva capitare loro il senatore Dell’Utri, condannato in appello per collusione con la mafia o Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario imputato per camorra che secondo l’accusa sarebbe il referente politico del clan di Casalesi. Non c’è storia, qui fra gli “onesti” il più pulito ha la rogna! (L’ immagine è di Vadelfio) GPS

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