giovedì 2 agosto 2007

Il datore di lavoro pretendeva un rapporto orale: lei finge di acconsentire ma poi lo morde

Il titolare di un'impresa di pulizie, N.C., 54 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Busto Garolfo con l'accusa di violenza sessuale per aver costretto una sua dipendente a un rapporto orale. La donna, 39 anni, dopo che l'uomo aveva chiuso a chiave la stanza nella quale si trovavano, ha finto di acconsentire ma poi ha morso il pene del suo datore di lavoro, lasciandogli i segni dell'arcata dentale. E' accaduto la sera del 24 luglio scorso nel municipio di San Giorgio su Legnano (Milano), di cui la ditta curava la pulizia. N.C., allontanatosi un agente di polizia, avrebbe iniziato a "molestarla con apprezzamenti lascivi e con esplicite proposte sessuali, accompagnate da proposte di migliori condizioni di lavoro", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano Marina Zelante. «Muoviti, apri la bocca», le avrebbe intimato, una volta chiusa a chiave la porta della stanza, dopo averla presa per il collo e per un braccio, con i pantaloni abbassati. La donna avrebbe ceduto, data l'inferiorità fisica, ma avrebbe anche reagito sferrando un morso alle parti intime del suo datore di lavoro, tanto da lasciargli evidenti segni con l'arcata dentale, provocandogli "lesioni epiteliali-vascolari con immediate perdite ematiche". «Mamma che male! Mamma che male!», gridava l'uomo, costretto a lasciar andare la sua vittima. (da ilmessaggero.it) GPS

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