lunedì 7 gennaio 2008

L’auto che verrà

Due notizie di questi giorni rilanciano progetti antichi e i desideri degli automobilisti. Avere un’auto che non consumi e non inquini.
La prima ci viene da Pininfarina e Bolloré che si sono messi insieme per l'auto pulita. La casa italiana produrrà una vettura a trazione elettrica di nuova concezione.
All'alimentazione del propulsore provvederanno infatti innovative batterie Lithium Metal Polymere sviluppate dal gruppo francese.
Per sviluppare il progetto le due società daranno vita ad una joint-venture paritetica con un investimento di circa 150 milioni di euro. La vettura elettrica Pininfarina sarà venduta contemporaneamente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone a partire dal 2010. Le capacità di produzione, che dipendono dal numero di batterie prodotte dal Gruppo Bolloré nei suoi stabilimenti della Bretagna (Ergué-Gaberic) e del Canada (Montréal), permetteranno di consegnare fino a 15.000 vetture all'anno. Qualora le richieste del mercato eccedessero tale limite, la capacità di produzione delle batterie verrà ovviamente aumentata.
La seconda dall’ l’ingegnere francese Guy Negre, questo sostiene che è in grado di costruire la sua semi-folle idea dell’auto ad aria. Una piccola monovolume due posti con motore a zero emissioni. Forte dell’accordo recentemente stretto con il colosso indiano Tata, oggi lo stesso Negre ha infatti presentato la macchina in versione definitiva (si fa per dire…), una monovolume due posti con carrozzeria in fibra di vetro e ha svelato anche il motore. Manca però la risposta al solito quesito (che poi ha costretto l’ingegnere francese a gettare la spugna): sono stati risolti i problemi legati al raffreddamento, anzi al congelamento, dei tubi di scarico del motore? Per ora non è dato saperlo, certo è che proprio su questo punto gli ingegneri della Tata sono al lavoro con i tecnici francesi. In tutti i casi quello di oggi è un altro passo nella tormentata vicenda dell’auto ad aria. Resta solo da vedere se la trovata dell’inventore francese è l’ennesimo colpo di scena per racimolare fondi o un reale progresso sulla strada della commercializzazione di un progetto che continua a far discutere. GPS

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