martedì 25 marzo 2008

Cristo vota per noi

Ci mancava solo Gesù in questa campagna elettorale e alla fine ci hanno pensato i Socialisti con spot elettorali lanciati proprio nei giorni della Santa Pasqua. Nel manifesto dei valori del Partito Socialista di Enrico Boselli uno dei primi punti è la difesa del principio di laicità, però alla vigilia di Pasqua gli uomini che curano la campagna elettorale dei socialisti hanno confezionato uno spot televisivo con Gesù come testimonial della loro causa.
Il volto di Cristo dovrebbe essere visualizzato attraverso un “blob” di celebri primi piani cinematografici tratti dal opere di registi illustri, da Zeffirelli a Mel Gibson. Trenta secondi di immagini commentate da una voce fuori campo che recita: «E’ Lui il primo socialista della storia. E’ lui il simbolo di speranza dell’ umanità». Il filmato termina con la frase: «Chiudi il cerchio, ora vota socialista». E Gesù sul monte Sinai traccia un cerchio attorno a sé per parlare direttamente con Dio Padre.(fonte la stampa.it)
Che i socialisti italiani fossero alla frutta lo avevamo già scritto, dopo aver fatto buca con l’arruolamento del Mastella e del Pannella, la disperazione li fa puntare sempre più in alto. Meglio sarebbe stato dotarsi, anche loro di un pulman, intanto ci stavano tutti, per un ultimo viaggio della speranza a Lourdes. GPS

4 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Piuttosto che sposare una precaria, il figlio di Silvio si è fatto socialista di Boselli.
;-)

Anonimo ha detto...

Ma una certa Italia diventa sempre più ignorante!
Redimitevi e leggete un bel libretto della tradizione cristiano-socialista: "La predica di Natale" il testo più noto del socialista riformista Camillo Prampolini e uno degli opuscoli più diffusi di pedagogia politica socialista di fine Ottocento.
Pubblicato (con la firma Il predicatore) per la prima volta sul settimanale "La Giustizia. Organo regionale dei socialisti emiliani" nel 1897 (XII, n. 601, 24-25 dicembre 1897) fu più volte ristampato.
Il testo coltiva e costruisce all’interno della propaganda socialista l’immagine del "Gesù socialista" in contrapposizione a quella della Chiesa ufficiale, descritta come estranea e lontana dal messaggio del cristianesimo delle origini.

Inoltre, credo che Boselli, come tutti i socialisti seri, si richiami alla lettura di Ignazio Silone, fautore di un socialismo cristiano.
Silone, per preservare l'uomo dai pericoli di un mondo sempre più incomprensibile, indicava come come "stelle polari" da seguire le «certezze cristiane» e la fede nel socialismo della povera gente - simbolizzata nei miseri contadini abruzzesi - che predicò per una intera esistenza.
Più che in altre opere, era nel Vangelo che Silone trovava conforto e nutrimento. Ed uno spirito evangelico era il personaggio che meglio lo aveva ispirato nell'"Avventura di un povero cristiano": Celestino V. Il frate più umile che diventa Papa tra tanti umili fraticelli e che se ne va con un clamoroso atto di coraggio, "il gran rifiuto" del soglio pontificio scontrandosi con chi, della visione cristiana, aveva fatto un mero artificio di potere, uno strumento di sopraffazione.
Tragicamente vere e attualissime parole del suo testamento spirituale:
«Sulle verità cristiane essenziali si è sovrapposta nel corso dei secoli un'elaborazione teologica e liturgica d'origine storica che le ha rese irriconoscibili. Il cristianesimo ufficiale è diventato un'ideologia. Solo facendo violenza su me stesso potrei dichiarare di accettarlo; ma sarei in malafede».

Riflessione, questa, lontanissima dalle ipocrite posizioni filoecclesiali di Rutelli e Veltroni.

Anonimo ha detto...

Io spero solo che il PD perda le elezioni per un 2-4% dei voti. Quelli che prenderanno i Socialisti.

Poi vediamo chi ride per ultimo.

Anonimo ha detto...

piu che altro chi bestemmia per ultimo...ho appena fatto un post a riguardo. sicuramente gesù non era democristiano, ed era di sinistra. poi definirlo socialista, comunista, radicale, cristiano, ateo lascia il tempo che trova...bisognerebbe ispirarsi di piu alla verità di gesù come persone e come idee e meno come ideazione ultraterrena di concetti calati dall alto di una gerarchia meschina e potente, fortemente clericale e vogliosa di castrare e controllare il popolo, la massa.