martedì 25 agosto 2009

Mi sono perso il Federalismo…. farlocco

La voglia spasmodica di dimostrare che si è gli unici e autentici difensori del Nord porta, spesso, i legaioli a lanciare le patacate più incredibili.
Le fanfaronate legaiole ferragostane sono ormai da molti anni un classico del bel paese, e da molti anni si assiste alle relative e puntuali retromarce o al massimo fanno la fine di una scoreggia.
Col Papi in un cul di sacco e al guinzaglio, non hanno certo sprecato l’occasione. Così coi primi colpi di sole di questa estate 2009 non hanno badato a spese.
Si inizia col dileggio dell’inno nazionale e la creazione delle bandiere e inni regionali, poi è la volta dell’ esame di dialetto per i professori terun, fino ad arrivare alla sbandierata proposta di legge, già pronta, per imporre il dialetto nelle scuole. Intermezzo sulle gabbie salariali, proibizione del burkini, fino al boicottaggio dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Poi arriva il Renzo Bossi detto la Trota, che istiga all'odio razziale su Facebook, con il giochino “Rimbalza il clandestino”. Facebook, fortunatamente c’è ancora qualcuno che ragiona e ce ne rallegriamo, ha chiuso il giochino per bambini deficienti.
Intanto, nella realtà, hanno lasciato morire di sete, fame e stenti decine di disperati che cercavano speranza nel mare.
I legaioli si sa hanno la memoria corta, qualcuno dà la colpa alla grappa, ricordate la promessa del “ridurre le tasse”? Sparita, è la terza volta che la Lega è al governo e le tasse pagate al nord non sono scese, mai, per nulla. Ma ogni volta ci promettono che le ridurranno. Adesso hanno smesso pure di prometterlo.
Ricordate il Federalismo? Le minaccie di fuoco e fulmini con tanto di secessione e Roma ladrona incorporati, sparito anche quello.
Hanno approvato un Federalismo farlocco di cui si vergognano pure di parlarne. I primi vagiti li sentiremo, per i più ottimisti dicono tra cinque anni, i pessimisti tra sette.
Entro il 2011 saranno varati tutti i decreti attuativi che verranno sottoposti a una commissione parlamentare bicamerale. Dopo ci sarà una fase provvisoria lunga cinque anni. A sovrintendere su tutto il processo sarà una Commissione paritetica che dovrà studiare i numeri e affiancare il governo nella scrittura dei decreti.
Questo è lo stato delle cose, ovvero la patacca legaiola è servita.
Intanto però lo Zaia si appella alle squadre di calcio: “vorrei che anche i grandi club accogliessero la mia proposta di cucire sulle magliette i simboli della regione o della provincia o della città”. Evviva così si salva la nostra agricoltura e avanti tutta con il Federalismo farlocco. GPS

1 commento:

Tisbe ha detto...

Concordo! Populismo di bassa "lega" ;-) e le tasse nessun governo le ridimensiona... servivano solo per parlar male di Prodi... che boccaloni gli italioti