giovedì 27 maggio 2010

Chi sbatte il muso nel Tornante della storia?

Una manovra finanziaria lacrime e sangue e i relativi tagli sono depressivi e tristi, non inducono all’ottimismo e all’allegria. Per esempio aboliamo le province.
"Se uno prova a tagliare la provincia di Bergamo, scoppia la guerra civile", il Bossi.
La Provincia di Sondrio si trova al confine con uno Stato straniero (che razza di criterio demente è?) e poi è la mia provincia, non si tocca”, il Tremonti.
Nel consiglio dei ministri un coro se non cassate le vostre, restano anche le nostre.
Tagliate quello che volete ma la Protezione civile non si tocca, la cricca è mia e la gestisco io”, il Papi.
La manovra dei tamponi, dei tagli e dei casini è stata costruita così.
Poi il Super ministro Tremonti ci rifila l’ennesima patacata, cioè ci avvisa che “Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica”.
La morale del “tornate della storia” è il taglio a senso unico: se un cittadino guadagna un milione di euro non mette un centesimo, se invece fa l'infermiere, il muratore, l’insegnate, l'impiegato o il pensionato partecipa al giusto sacrificio per non fare la fine della Grecia e sbatte il muso alla prima curva del tornante storico.
Casta e cricca non si toccano, filano liscio come l’olio e scansano il tornante. La farsa è finita, l’ultimo che esce spenga la luce. GPS

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