martedì 30 novembre 2010

Una Wikileaks così non si era mai vista.

Le notizie in fuga dal sito di Julian Assange per quanto riguarda l’Italia confermano che abbiamo “un Premier pagliaccio, inetto, incapace, un pallone gonfiato che pensa solo al suo interesse personale, un puttaniere e portavoce di Putinun”.
Diciamo la verità queste cose le sapevamo già, non c’era bisogno del casino Wikileaks bastava leggere un pò Il Senio mormora, però fa piacere che qualcun altro al di là della Vena del gesso le pensasse anche lui.

Verso il "ciclone wiki" che rivela come Papi sia considerato a livello internazionale come il due di coppe, i berluscones hanno come sempre adottato la strategia del doppio binario.
Da una parte si grida al complotto, all’ 11 settembre, alla fine del mondo, ai maoisti che vogliono distruggere il pianeta e che pertanto bisogna nascondere tutto e negare, smentire, confondere e occultare.
Dall’altra si va liscio al soave “è tutta roba vecchia”, minimizziamo, ridiamoci su e poi non sappiamo neanche chi le page tutte quelle ragazze.
I berluscones, con la coda di paglia, hanno intuito che la sganasciata c’è, ed è forte. I soci fondatori del “trattamento Boffo” stavolta si attaccano al tram. Nel grande circo internazionale il loro sire è rimasto in mutande.

Se questa Wikileaks ha lo scopo ultimo la trasparenza da parte dei governi quale garanzia di giustizia, di etica, di una più forte democrazia ci può stare e forse da domani: “i governi, le istituzioni, i poteri, sappiano che non possono essere certi della segretezza delle loro scelte. Che capiscano che il tempo della riservatezza serena e garantita è finito: che niente di deprecabile o illecito potrà più essere fatto senza timore di essere scoperti”. Allora forza Wikileaks GPS

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